Marcia indietro della Nike: "Niente tagli alle atlete-madri"

Marcia indietro della Nike: "Niente tagli alle atlete-madri"

La Nike non penalizzerà più le sue atlete durante la maternità. Lo ha rivelato al New York Times la portavoce dell'a multinazionale Sandra Carreon-John, dopo le polemiche provocate dalla decisione di legare il valore economico delle sponsorizzazioni nel dodici mesi successivi alla maternità alle prestazioni sportive delle proprie atlete, penalizzandole pesantemente: «Ammettiamo che Nike può fare di più e c'è l'importante opportunità perché l'industria dello sport evolva collettivamente per sostenere meglio le atlete», ha detto la Carreon-John.

Qualche giorno fa era stata la velocista olimpica statunitense Allyson Felix a rivelare in un articolo sullo stesso quotidiano che l'ammontare del suo contratto di sponsorizzazione con la multinazionale era stato ridotto del 70 per cento dopo la gravidanza dello scorso novembre. «Questo mostra ancora una volta che nello sport le regole sono scritte in gran parte dagli uomini e per gli uomini», aveva detto l'atleta. Identiche accuse alla multinazionale di Beaverton erano state rivolte da altre due atlete statunitensi, Alysia Montano e Kara Goucher.

«Hanno raccontato storie che noi atlete sappiamo essere vere, ma abbiamo troppa paura di raccontare pubblicamente: se abbiamo figli, rischiamo tagli ai guadagni dai nostri sponsor durante la gravidanza e in seguito», ha denunciato Felix. La Goucher dopo la marcia indietro della Nike si è mostrata cauta: «A me e ad altre donne che conosco è stata sospesa la paga, non ridotta, vogliamo vedere questa politica per iscritto. Poi festeggeremo».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica