Marino: "Se avessi seguito i consigli del Pd sarei in cella"

Ignazio Marino si toglie i sassolini dalle scarpe: "Renzi ha fermato un cambiamento che foraggiava i partiti"

Marino: "Se avessi seguito i consigli del Pd sarei in cella"

"Se avessi seguito tutti i consigli del Pd forse mi avrebbero messo in cella di isolamento". È il duro attacco di Ignazio Marino al governo e al partito democratico durante la presentazione del suo libro.

Non scioglie le riserve su una sua eventuale candidatura, l'ex sindaco di Roma. Ma si scaglia contro Matteo Renzi che allontanandolo "ha fermato molti dei cambiamenti che noi avevamo messo in atto", un cambiamento "che non alimentava, foraggiava i partiti, compreso il Pd". "Stanno ricomparendo i tavolini abusivi", dice Marino, "Non sono state riparate le strade, non è stato attuato il piano di sostituzione di 192mila lampadine led in tutta la città. E perfino alcune persone scelte sulla base del curriculum, come il direttore generale dell'Ama che ha permesso di aumentare la differenziata, è stato allontanato".

Ma il vero affondo al segretario Pd è arrivato quando Marino ha parlato degli scontrini e delle spese contestategli: "Non ho mai utilizzato denaro pubblico a fini privati. Anzi ho utilizzato denaro privato per interesse pubblico. Sono assolutamente sereno, non ho dichiarato il falso", ha ribadito, "Renzi, da presidente della Provincia di Firenze, mi pare in un anno ha speso in rappresentanza rispetto ai miei 12mila euro circa 600mila euro.

Mentre io li ho pubblicati immediatamente in rete, il Comune di Firenze, né sotto il governo Renzi né Nardella, ha ritenuto giusto, democratico e trasparente pubblicare quegli scontrini. Ognuno ha la visione della democrazia con la quale culturalmente è cresciuto".

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