Coronavirus

Meno di un positivo ogni 100 tamponi. I nuovi casi continuano a calare: +665

È il dato più basso dopo lunedì, ma con tanti test fatti: 67.195 Respira anche la Lombardia: 294 contagi, a Milano città solo 8

Meno di un positivo ogni 100 tamponi. I nuovi casi continuano a calare: +665

Signori, si scende. I dati sui contagi da coronavirus continuano a diminuire e ogni giorno è un passo che ci allontana dall'abisso dell'angoscia e dal timore di un rimbalzo della curva in seguito alle aperture del 4 maggio scorso. Certo, è presto per cantare vittoria, c'è una finestra piuttosto ampia di tempo perché si paghi pegno al parziale ritorno alla normalità. E poi il 18 maggio l'apertura è stata quasi completa e dovremo aspettare altri quindici giorni prima di poter dire che davvero il peggio è passato. Ma di certo i numeri ci rassicurano.

Ieri sono stati contabilizzati 665 nuovi casi, uno dei dati più bassi della serie storica. Soltanto due giorni prima, il 18 maggio, c'era stato un dato più basso (+451) ma a fronte di un numero di tamponi decisamente basso. Ieri invece i test contabilizzati sono stati parecchi (67.195, il giorno prima erano stati 63.158) e portano l'idice di contagio in rapporto ai tamponi sotto all'1 per cento (0,98), il valore più basso di sempre. E se si considerano i tamponi fatti a nuovi soggetti (38.617), l'indice è dell'1,72.

Insomma tutto bene. Anche in Lombardia, la «pecora nera» del coronavirus, dove ieri si sono verificati 294 nuovi contagi, comunque poco meno della metà del dato nazionale ma molti meno dei 462 registrati martedì. I tamponi fatti nella regione sono stati 11.508 e l'indice di contagio lombardo è del 2,55 per cento. Particolarmente incoraggiante il dato che riguarda la città di Milano, che registra solo 8 contagi (ma 48 in tutta la provincia).

Il totale nazionale delle persone che hanno contratto «ufficialmente» il virus dall'inizio dell'epidemia è di 227.364 e l'Italia è ormai al sesto posto al mondo per questa triste classifica dietro Stati Uniti, Russia, Spagna, Brasile e Regno Unito. Il numero totale di attualmente positivi è di 62.752, con una decrescita di 2.377 assistiti rispetto a ieri. La Lombardia è ancora nettamente la regione con il maggior numero di malati attuali, 26.671, davati a Piemonte (9.151), Emilia-Romagna (5.098), Lazio (3.786), Veneto (3.532), Liguria (2.178) e Toscana (2.117). Tra gli attualmente positivi, 676 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 40 pazienti rispetto a ieri, 9.624 sono ricoverati con sintomi, con un decremento di 367 pazienti rispetto a ieri e 52.452 persone sono a casa in isolamento fiduciario. Dati che sono decisamente inferiore al piccolo del contagio: il 3 aprile, che sembra un secolo ma è appena 48 giorni fa, in terapia intensiva c'erano 4.068 e il sistema sanitario in alcune regioni sembrava vicino al collasso.

Non scendono invece in modo significativo i morti, che sono 161 (martedì erano stati 162) e portano il totale a 32.330, con l'Italia al terzo posto mondiale dopo Stati Uniti e Regno Unito. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 132.282, con un incremento di 2.881 persone rispetto a ieri.

L'Italia resta però uno dei Paesi con il maggiore tasso di mortalità, con 14,19 decessi ogni 100 casi accertati. La Lombardia sta ancora peggio con il 18,26 per cento. Nel mondo la media è molto più bassa e si colloca al 6,48 per cento, negli Stati Uniti (il Paese più colpito) al 5,95, la Germania al 4,60. Gli unici Paesi sui nostri livelli sono il Regno Unito (14,20) e la Francia (15,50).

Amara consolazione.

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