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"La mia sinistra sbaglia tutto su Cospito. Donzelli ha fatto bene a parlare in Aula"

L'ex Idv ora Articolo 1: "Le carte del Dap non sono riservate ed è grave la visita dem all'anarchico: così non si rispettano le vittime di mafia"

"La mia sinistra sbaglia tutto su Cospito. Donzelli ha fatto bene a parlare in Aula"

«Trovo che certe affermazioni siano assolutamente fuori luogo». Sonia Alfano, ex europarlamentare dell'Italia dei Valori ed ex militante di Articolo Uno, figlia del giornalista Giuseppe Alfano ucciso dalla mafia nel 1993, punta il dito contro chi, a sinistra, parla di «squadrismo» da parte del governo per quanto riguarda il caso Cospito.

Secondo lei, la sinistra sta cercando di ribaltare la realtà?

«Guardi, il procuratore antimafia Sebastiano Ardita, per anni a capo del Dap, ha spiegato che le informazioni date da Donzelli vengono regolarmente fornite al Parlamento dal ministero di Giustizia e non sono riservate. Anzi, ha aggiunto che dovrebbero essere divulgate e io condivido la sua posizione. Ritengo gravissimo che esponenti del Pd abbiano compiuto questa visita nel momento in cui sono sotto attacco le ambasciate italiane. È come se io fossi andata a trovare Provenzano a ridosso di un ipotetico attentato di stampo mafioso. In questo momento, ci deve essere una totale condivisione sul fatto che il 41-bis non si tocca né per Cospito né per altri».

È preoccupante l'ambiguità e l'indulgenza della sinistra nei confronti di Cospito?

«Francamente sono molto preoccupata per come la sinistra sta porgendo il fianco a possibili strumentalizzazioni di Cospito e di frange anarchiche. È chiaro che i parlamentari hanno il diritto di andare nelle carceri per verificare le condizioni di salute dei detenuti, però, Cospito dialoga da settimane con mafiosi come Di Maio e temo che la sinistra stia facendo un errore terribile sostenendo che il problema siano Donzelli o Delmastro. Evidentemente c'è qualcuno che non ha rispetto per le vittime innocenti della mafia».

Cosa avrebbero dovuto fare i parlamentari Pd?

«Verificare le condizioni di vita dei detenuti comuni perché lì veramente dovremmo fare delle battaglie di civiltà dato che, spesso, vi sono 6-7 persone in celle piccolissime. Non mi si parli di violazione dei diritti umani nei confronti dei detenuti del 41-bis perché le loro celle sono camere di alberghi a quattro stelle rispetto a quelle dei detenuti comuni: hanno l'aria condizionata e il televisore, possono ricevere i giornali e cucinare anche da soli. Trovo pericoloso quello che sta succedendo. Spero che i parlamentari di sinistra si ravvedano e pensino che ci sono delle vittime di mafia sul cui corpo non può essere fatta alcuna trattativa. Ci devono garantire che non è in discussione il 41-bis».

Lei ha paura della saldatura tra anarchia e mafia?

«Assolutamente sì. Ce lo confermano i dialoghi tra Cospito e il boss Di Maio che si sostenevano a vicenda nella lotta contro il 41bis. Non è una paura, è un dato di fatto che è emerso e mi auguro che la si smetta di attaccare Donzelli e si affronti il problema vero: l'alleanza tra terrorismo e mafia».

La Meloni ha fatto bene a confermare l'ergastolo ostativo?

«Ha fatto benissimo. In questo momento, in cui è stato arrestato Matteo Messina Denaro, non possono essere messi in discussione né l'ergastolo ostativo né il 41-bis perché significherebbe vanificare il sacrificio delle vittime innocenti della mafia e cancellare decenni di lotta alla mafia. Sarebbe un segnale terrificante».

Ma, se oggi si dice «leviamo il 41-bis per Cospito che rischia di morire», domani questo ragionamento può valere per Matteo Messina Denaro?

«Certo. Io ricordo che Provenzano stava molto male in carcere, ma la sinistra non ha fatto nessuna battaglia per allentare il 41-bis. Cospito sta male perché ha deciso di fare lo sciopero della fame. È una sua decisione. Trovo strumentale una levata di scudi del genere. È imbarazzante.

Mettere in discussione il 41-bis, nel suo caso, significa fare un favore alle mafie».

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