Matteo Salvini arriva non si fida di Elisabetta Trenta. E la mancanza di fiducia tra i due è reciproca. Le ultime dichiarazione della ministra della Difesa sono una vero j'accuse nei confronti del ministro dell'Interno. «Se mi avesse dato retta...» Si lamenta la ministra grillina che ha mal digerito la bocciatura della Missione Sophia da parte del leader leghista. La definì a suo tempo «inutile e dannosa» e quel verdetto pesò poi nella scelta della Commissione europea di smantellarla. Ora però Salvini torna all'attacco e uno dei suoi bersagli è proprio la responsabile della Difesa. Alla quale chiede: «Le navi militari servono per far rispettare leggi e confini o per scortare le navi fuorilegge?» Il riferimento è proprio al veliero della Mediterranea scortato fino all'attracco di Lampedusa da un mezzo della Marina Militare. E sulla Missione Sophia aggiunge: «La missione recuperò decine di migliaia di immigrati e li portò tutti in Italia, perché questo prevedevano le regole della missione. Ditemi se il contrasto dell'immigrazione clandestina è recuperare decine di migliaia di immigrati in giro per il Mediterraneo e portarli tutti in Italia». Ai membri del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza ha confessato di «sentirsi solo» nella sua guerra contro i trafficanti di esseri umani e contro l'ipocrisia delle Ong. «Se il ministro dell'Interno dice di sentirsi solo sul tema dei migranti, vorrà dire che gli manderemo un peluche». Salvini ha lasciato ieri stizzito il vertice di maggioranza proprio per chiedere ai membri del Comitato convocati al Viminale gli ultimi aggiornamenti sulla situazione. E questo dopo che al vertice si era discusso, anche animatamente, degli ultimi ritocchi da apportare al Decreto sicurezza bis, che oggi arriva in Commissione Affari Costituzionali e Commissione giustizia, prima di arrivare in Aula a Montecitorio lunedì prossimo. Un decreto dove la parte leghista vuole aumentare le multe per scafisti e navi di ong che violano il divieto di ingresso nei porti italiani. Da parte sua Di Maio ribadisce ciò che aveva annunciato al momento della liberazione di Carola Rackete. «Vogliamo la confisca della nave» aveva tuonato il grillino deluso per la decisione del Gip di Agrigento. Ma ci sono anche attriti importanti sulla correzione del decreto. I leghisti, per esempio, frenano sulle disposizioni dei rimpatri voluti dai Cinquestelle. Tanto che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni si appella a Salvini perché acceleri grazie ad accordi bilaterali coi Paesi interessati. Nel corso del Comitato è stato sottolineato il crollo degli sbarchi che nei primi sei mesi dell'anno è scesa dell'82% rispetto allo stesso periodo del 2018 (3.073 sbarchi contro i 16935 del '18).
Nel corso della riunione al Viminale Salvini ha anche detto che entro l'estate saranno consegnate alla Guardia costiera libica dieci motovedette per il pattugliamento mentre sarà aumentata la presenza delle navi della Marina e della Guardia di Finanza davanti alle coste nordafricane. Elementi questi inseriti spiega Salvini ai membri del Comitato, proprio nel Decreto sicurezza bis.
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