Neil Young molla Spotify: "Troppe balle sul Covid"

Neil Young molla Spotify: "Troppe balle sul Covid"

Ieri il vecchio Neil gliele ha cantate, per l'ultima volta, allo svedese Spotify: marchio che sta alla musica for everyone come il connazionale Ikea sta alla libreria BILLY. Da oggi infatti i brani del 76enne Neil Percival Young (nella foto) non saranno più ascoltabili sulla piattaforma che offre lo streaming on demand del meglio delle case discografiche.

Motivo della rottura? L'addio di Young all'azienda made in Stockholm, fondata nel 2006 da Daniel Ek e Martin Lorentzon, è motivato dalla «diversità di vedute» sul tema Covid. Il cantante ha quindi scritto sul suo sito ufficiale un ultimatum, chiedendo a Spotify di «scegliere tra lui e Joe Rogan». Ma chi è questo «Rogan»? Viene descritto come un «conduttore di podcast molto famoso», noto negli ultimi tempi per aver «diffuso falsità No Vax su Covid e vaccini». Da qui la reazione della rockstar, interprete-cult della sua (e non solo) generazione; tanto che la rivista Rolling Stone lo ha inserito «al 34° posto nella lista dei migliori artisti, al 37° nella classifica dei migliori cantanti e al 17° tra i migliori chitarristi di tutti i tempi». Insomma, mica un Achille Lauro qualsiasi. Neil, Sì Vax convinto, era andato giù duro: «Spotify è la casa della disinformazione. Menzogne vendute per soldi»; per poi chiedere «la rimozione della mia musica». Detto, fatto: Spotify (dove Young ha più di sei milioni di ascoltatori mensili), tra il cantante e il conduttore, ha scelto quest'ultimo. Con il famigerato Joe Rogan che ha addirittura invitato nel suo programma tale «dottor Robert Malone» (quasi omonimo del celebre ex attore porno, Roberto Malone ndr), fautore dell'originale tesi secondo cui «i vaccinati sarebbero vittime di ipnosi di massa»; tesi - per inciso - «pienamente condivisa» da un mitico collega di Young: Eric Clapton. Ma di tale curiosità Neil non fa cenno nella sua lettera, concentratissimo com'è a suonarle di santa ragione alla ditta Rogan&Spotify, rea di «non credere che i vaccini funzionino per prevenire malattie gravi». Young è indignato: «Molti utenti di Spotify stanno ascoltando fake news sul Covid. Sono giovani, impressionabili e facili da far pendere dalla parte sbagliata della verità. Questi ragazzi credono che Spotify non presenterebbe mai informazioni grossolanamente infondate. Purtroppo si sbagliano.

È mio dovere metterli in guardia».

Da parte sua Spotify si è detta «dispiaciuta della decisione di Young, ma speriamo di ridargli il benvenuto presto». Il brano della riappacificazione è pronto: Comes a time. Perché la pace «arriva» in «un momento».

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