Mentre il mondo si riunisce a Parigi per gridare il proprio «no» al terrore, la furia jihadista colpisce nuovamente in ventiquattrore la Nigeria nel modo più barbaro. Due bambine, una di dieci e l'altra di quindici anni, si sono fatte saltare in aria (o qualcuno ha azionato a distanza la cintura esplosiva che nascondevano sotto i vestiti) in un mercato dove si vendono telefonini a Potiskum, nello stato nord-orientale di Yobe. Il bilancio provvisorio è di almeno 7 morti e 48 feriti. Ma quel che colpisce è il macabro copione che si ripete: il giorno precedente un'altra bimba-kamikaze di soli 10 anni ha causato la morte di 20 persone in un mercato di Maiduguri, capoluogo dello Stato di Borno. Mentre tre giorni fa l'offensiva del gruppo estremista islamico Boko Haram contro la città di Baqa e altri sedici villaggi pare abbia fatto duemila morti.
«Abbiamo corso per giorni e visto cadaveri, specialmente sulle isole del lago Ciad: sono stati sterminati come insetti». È il tragico racconto ai media nigeriani di uno dei sopravvissuti alla strage di Baqa. «Il massacro (di domenica scorsa, ndr) è andato avanti per giorni, i miliziani sono in agguato lungo le acque e quando vedono passare una barca di quelli che fuggono aprono il fuoco». Altri sopravvissuti parlano di decine di cadaveri «ovunque».
Secondo altre testimonianze, alcuni residenti inquadrati nelle file dei «vigilantes» hanno tentato di respingere l'attacco a Baqa: «All'inizio siamo riusciti anche a catturare alcuni miliziani. Poi i soldati della forza multinazionale ci hanno ordinato di ritirarci perchè dicevano che stava per arrivare un cacciabombardiere. Ma non è arrivato. I Boko Haram sono arrivati in massa, uccidendo chiunque incontravano». «Siamo fuggiti tra i cadaveri, anche di donne e bambini. Una donna incinta aveva lo stomaco squarciato. Lungo la strada abbiamo visto una barca con 25 morti, molti uccisi con un colpo di arma da fuoco, altri annegati».
Ma quel che colpisce negli attentati di ieri e l'altro ieri è il coinvolgimento di bambine. Era accaduto anche nella Nigeria nord-orientale al mercato di Maiduguri, roccaforte dei terroristi islamici Boko Haram.
Lo stesso mercato di Maiduguri venne colpito da altre due ragazze kamikaze lo scorso novembre, e una terza, che non azionò per un puro caso la cintura esplosiva che celava sotto il niqab, raccontò di essere stata obbligata dai genitori ad immolarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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