Non solo nomadi Adesso arriva la legittima difesa: licenza di sparare se il ladro è in casa

Non solo nomadi Adesso arriva la legittima difesa: licenza di sparare se il ladro è in casa

Roma Legittima difesa entro l'anno, aveva promesso Matteo Salvini tre giorni fa parlando a Telelombardia. E dopo l'affondo contro gli sbarchi e la richiesta di un censimento per i Rom, ora si inizia a fare sul serio anche su questo fronte, con i Cinquestelle ancora costretti a rincorrere la Lega. «Cancelleremo l'eccesso di legittima difesa» promette il vicepremier a Porta a Porta.

La rivelazione di una accelerazione imminente arriva nel pomeriggio dall' Huffington Post. «Modificare la legge sulla legittima difesa non è una priorità ma la nostra priorità» anticipa Nicola Molteni, sottosegretario all'Interno, nonché braccio destro del vice premier «ho già depositato agli atti del sindacato ispettivo una proposta di legge di cui sono primo firmatario. Ne ho già parlato con Matteo. Senza sicurezza non c'è nessuna libertà, appena si insedieranno le commissioni partirà l'iter, partiremo da quel testo. Con il ministro Bonafede c'è sempre stata grande intesa, per 5 anni abbiamo lavorato fianco a fianco in Commissione». Difficile che - come ha fatto due giorni fa il ministro Toninelli - da M5S possa arrivare uno stop visto che il tema è parte integrante del patto di governo. Inoltre la mossa dovrebbe essere seguita dalla riorganizzazione e il completo riassetto delle Forze dell'ordine, con un massiccio piano di assunzioni, anche se naturalmente per fare questo bisognerà reperire i fondi necessari.

«Vogliamo solo più sicurezza. Chi si difende non può subire la gogna e l'agonia di un processo», aveva detto in aula Nicola Molteni. E ora il sottosegretario è pronto a rilanciare la proposta che lui stesso presentò nel 2016 per modificare l'articolo 52 del codice penale. L'articolo 1 del testo riguarda la difesa legittima e la difesa domiciliare. Prevede che «si considera che abbia agito per legittima difesa colui che compie un atto per respingere l'ingresso o l'intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell'immobile, con violenza o minaccia di uso di armi di una o più persone, con violazione di domicilio». Insomma fermo restando le legittimità del possesso di regolare arma e porto d'armi connesso non ci sarà bisogno di dimostrare la proporzionalità tra la difesa e l'offesa e si cercherà di introdurre un principio di inviolabilità del domicilio. Nella relazione introduttiva infatti si legge chiaramente di «una presunzione di legittima difesa». Un passaggio che farebbe calare il sipario sull'ultimo testo approvato in Parlamento nel quale campeggiava una distinzione piuttosto astrusa tra difesa diurna e difesa notturna. Inoltre sempre nella stessa proposta si prevede un forte inasprimento delle pene per il furto in abitazione con la reclusione da un minimo di 5 anni a un massimo di 8 e la multa da un minimo di 10.

000 euro a un massimo di 20.000 euro. «Non vogliamo che i cittadini dormano con una pistola sul comodino» conclude Molteni. «Sul comodino ci stanno bene i libri. E non ci sarà nessun Far West, il Far West ce l'abbiamo già».

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