«Puoi chiudere gli occhi. Noi no!» davanti ad un prete sgozzato in una chiesa europea, ai 7100 cristiani uccisi lo scorso anno per la loro fede, al terrorismo dello Stato islamico, che per reagire alle sconfitte sul terreno in Siria, Iraq e Libia ci attacca a casa nostra. Per questo vogliamo continuare a raccontare con gli Occhi della guerra le drammatiche storie dei cristiani sotto tiro nel mondo.
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Nella cattedrale di Rouen, migliaia di persone hanno preso parte alle esequie di padre Jacques Hamel, un martire cristiano in Europa, nel 2016. Per assurdo il suo funerale ha ottenuto meno risalto della scelta ecumenica e molto mediatica di invitare i musulmani in chiesa dopo il sacrificio del prete francese di 86 anni. Gli infedeli, i cristiani, sono sotto tiro, nel mirino del terrorismo jihadista, che si considera l'unico rappresentante dell'Islam che conquisterà il mondo. Ed è politicamente scorretto dirlo o scriverlo, perché si vuol far pensare che i boia del prete e le bandiere nere non abbiano nulla a che fare con l'Islam. I terroristi non sono islamici, ma «criminali» e basta. Lo stesso Papa Francesco ha paragonato i tagliagole islamici ad una follia omicida che non ha nulla a che fare con il Corano. E poi ha aggiunto che anche i cattolici ammazzano fidanzate o suocere, come se non ci fosse alcuna motivazione ideologica e religiosa dietro la strategia del terrore del Califfo.
La dimostrazione è che sul lungomare di Nizza, Mohamed Lahouaiej Bouhlel, al volante di un camion killer, ha falciato 84 innocenti compresi musulmani e probabilmente atei. La follia sterminatrice dello Stato islamico vuole spazzare via chiunque non sia in linea con il Califfo, compresi gli islamici bollati come apostati o peccatori «infettati» dall'Occidente.
L'obiettivo principale, però, siamo noi «infedeli» e «crociati». Peccato che le nefandezze compiute durante le crociate risalgono a mille anni fa, mentre sgozzamenti e decapitazioni vengono perpetrati oggi dai boia islamici. E trovare giustificazioni al terrorismo a causa dei bombardamenti alleati in Siria, Iraq e Libia assomiglia alla posizione ambigua di tanti radical chic ai tempi delle Brigate rosse. La verità è che l'attacco globale del terrore piombato in Europa è diretto contro il nostro mondo, le nostre libertà. Grazie a voi lettori abbiamo raccontato il dramma dei cristiani perseguitati in Iraq, Siria, Pakistan e altri paesi dove le chiese vengono fatte a pezzi e centinaia di migliaia di fedeli sono in fuga. In 22 nazioni chi prega Gesù sulla croce subisce gravi limitazione alla libertà religiosa. In Iraq 120mila cristiani cacciati dallo Stato islamico vogliono tornare nelle loro case attorno a Mosul quando sarà liberata. In Nigeria i tagliagole di Boko Haram hanno costretto alla fuga 100mila «infedeli» e distrutto 350 chiese. Grazie al vostro sostegno vogliamo continuare a raccontare il dramma dei cristiani sotto attacco per non chiudere gli occhi sulla minaccia jihadista.
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