"Nuovo siero per virus mutato. Se serve pronti in 6 settimane"

La variante inglese non preoccupa le big pharma del vaccino Comirnaty. BioNtech assicura che è in grado di fornire un nuovo vaccino "in sei settimane" in caso di mutazione del virus

"Nuovo siero per virus mutato. Se serve pronti in 6 settimane"

La variante inglese non preoccupa le big pharma del vaccino Comirnaty. BioNtech assicura che è in grado di fornire un nuovo vaccino «in sei settimane» in caso di mutazione del virus. Di fronte all'allarme europeo il ceo BioNtech, Ugur Sahin, ha convocato una conferenza stampa per confermare che è probabile «che l'attuale vaccino» funzioni contro la nuova variante di virus. Occorre però aspettare almeno un paio di settimane per averne la certezza visto che Pfizer e BioNtech stanno testando il vaccino anche sulla variante. In ogni caso, ha assicurato il ceo BioNtech, «la bellezza della tecnologia Rna è che possiamo iniziare direttamente a progettare un vaccino che imiti completamente la nuova mutazione».

I test sulla variante coinvolgono Pfizer ma anche l'altro antidoto prodotto da Moderna. «Sulla base dei dati ricavati fino a oggi, ci aspettiamo che l'immunità indotta dal vaccino Moderna protegga contro le varianti recentemente rintracciate nel Regno Unito; effettueremo ulteriori test nelle prossime settimane per confermare questa aspettativa», puntualizza Moderna.

Pfizer sta «raccogliendo dati» per capire come il sangue delle persone immunizzate «potrebbe essere in grado di neutralizzare il nuovo ceppo dal Regno Unito».

BioNTech e Pfizer sono anche pronte ad accelerare sulla produzione, con l'apertura di altri impianti in Germania. Oltre agli impianti di Magonza e Idar-Oberstein e quello in arrivo a Marburgo, BioNtech cerca nuove partnership, che si aggiungerebbero a quella già esistente con la Dermaoharm. Il target da raggiungere è produrre le dosi previste per la seconda metà del 2021 in tempi più stretti per renderle disponibili nella prima metà dell'anno. Pfizer e Biontech forniranno a livello globale 50 milioni di dosi del loro vaccino nel 2020, e fino a 1,3 miliardi entro la fine del 2021.

La produzione destinata all'Europa arriverà dal sito di produzione di Pfizer a Puurs, in Belgio, uno dei più grandi siti sterili

iniettabili di Pfizer. La catena del freddo, assicurano le aziende, non dovrebbe costituire un problema visto che, precisa Pfizer «non ci aspettiamo che il prodotto venga conservato in qualsiasi luogo per più di 30 giorni».

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