Cronache

Open Arms, altri 48 si tuffano Blocco degli sbarchi aggirato

Il piano dei migranti funziona: naufraghi ricoverati nella nave quarantena fuori dalle acque di Palermo

Open Arms, altri 48 si tuffano  Blocco  degli sbarchi aggirato

La tracotanza paga... almeno in Italia. E così, dal momento che 76 migranti che giovedì si erano tuffati in mare dalla nave Open Arms, in rada a Palermo, sono stati soccorsi, rifocillati e trasportati sulla nave Allegra della Grandi Navi Veloci per la quarantena, il gesto non poteva che trovare emulazione. Ed ecco ieri altri 48 migranti buttarsi in acqua, venire soccorsi dalla Capitaneria di Porto per essere trasportati prima in banchina e poi su nave Allegra. Il discorso non fa una piega, del resto se mi tuffo vengo trasferito in crociera subito anziché attendere che la nave della Ong spagnola ottenga l'autorizzazione dell'Italia allo sbarco.

Del trasferimento sulla nave Gnv ne ha dato notizia il prefetto Giuseppe Forlani. «L'imbarcazione ha anche detto - successivamente raggiungerà la Open Arms per completare il trasbordo dei migranti che ancora si trovano a bordo». Ed è proprio così, lo sbarco ieri è stato autorizzato. Fine dell'inedito quanto poco convincente mutismo del governo italiano che, dal suo insediamento, ha spalancato i porti ai migranti, raggiungendo così il record negativo di 21.417 migranti sbarcati dal 1° gennaio a ieri, stando ai dati del Viminale, a fronte dei 6.543 dell'anno precedente.

È la stessa Ong di Badalona a dare comunicazione su Twitter dell'autorizzazione a sbarcare: «Dieci giorni dopo aver soccorso 276 persone in acque internazionali e dopo aver raggiunto una situazione limite a bordo, l'Italia autorizza lo sbarco dei 140 naufraghi, che trascorreranno la quarantena su nave Allegra». Durante l'attesa dell'autorizzazione non sono mancati strali all'Italia, accusata dal fondatore della Ong Oscar Camps di averli «abbandonati» malgrado «a bordo si legge in un tweet della Open Arms - la sofferenza aumenta, degli ospiti e dell'equipaggio». In breve, Malta rifiuta di concedere il porto e a nessuno sembra importare, men che meno all'Ue, sempre solerte a tirare le orecchie all'Italia ricordando che bisogna accogliere.

«Finalmente sono stati fatti scendere - commenta Riccardo Gatti, capo missione e direttore italiano di Open Arms - Non sappiamo perché abbiano perso tutto questo tempo. Immaginiamo per svuotare la nave quarantena. Ma questi ritardi e le chiusure dei porti creano un'emergenza sull'emergenza». In effetti la Allegra ha operato il turnover facendo sbarcare chi ha terminato la quarantena e prendendo a bordo i nuovi ospiti dalla Open Arms, e al porto di Palermo c'era grande movimento vista anche la presenza di Sea Watch 4. Si sono registrati altri sbarchi: ieri 31 migranti a Baia dei Campi, sulle coste di Vieste e 42 tunisini sono arrivati a Lampedusa tra giovedì sera e ieri mattina in due sbarchi. Sull'isola si indaga per scoprire come vi sia giunto uno straniero fermato dalla polizia e risultato irregolare.

Ieri sono anche riprese le ricerche del migrante disperso il giorno prima al largo di Carloforte, in Sardegna.

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