Schema che vince non si cambia. Matteo Salvini con l'immigrazione clandestina sembra aver imbroccato uno di quei «jolly» capaci di accrescerne a dismisura popolarità e consenso. Persino a prescindere dai risultati reali, come ieri sottolineava Silvio Berlusconi: «A parole questo governo ha già risolto ogni problema, però il numero degli irregolari oggi in Italia è identico a sei mesi fa».
Ma Salvini è cane che non molla la presa e su Twitter rilanciava il mood vincente: «In tre mesi abbiamo mostrato che gli sbarchi si potevano fermare e con il decreto sull'immigrazione voglio dimostrare che anche la gestione dell'accoglienza e dei rimpatri si può e si deve cambiare». Così ieri Salvini calcava la mano sull'ultima di queste navi in balia delle onde, politiche e non. «Denuncerò per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina chi aiuta gli scafisti», faceva sapere il responsabile del Viminale, aggiornatissimo sulla situazione delle ultime ore. «I trafficanti hanno ripreso a lavorare, riempendo barchini e approfittando della collaborazione di qualche Ong. Tra queste c'è Aquarius 2, che poco fa ha recuperato 50 persone al largo di Zuara. Altri due gommoni, con a bordo cento immigrati ciascuno, sarebbero in navigazione. Pensare che, dopo il caso Diciotti, le partenze dalla Libia si erano azzerate! Aquarius 2 ha intralciato il lavoro della guardia costiera libica, ignorando le indicazioni. La nave sta per essere cancellata dai registri navali di Panama, dopo aver subito la stessa decisione da Gibilterra, perché è illegale e non rispetta le procedure. Anche l'altro giorno si era rifiutata di collaborare con la guardia costiera libica. Possono cambiare nome e bandiera altre mille volte, ma per questi signori i porti italiani restano chiusi».
Facile profezia, quella di Salvini. Lo si capiva poco dopo, quando Sos Mediterranee e Medicins sans frontière si dichiaravano «sconvolte» dalle notizie arrivate da bordo della nave, secondo le quali le autorità di Panama sarebbero state costrette alla revoca dell'iscrizione nei registri navali «sotto l'evidente pressione economica e politica delle autorità italiane». Entrambe le organizzazioni umanitarie rivolgevano perciò un appello ai governi europei affinché consentano ad Aquarius 2 di continuare la sua missione «facendo sapere alle autorità panamensi che le minacce del governo italiano sono infondate o garantendo immediatamente una nuova bandiera per poter continuare a navigare». A quanto riferito dall'armatore della nave, Jasmund Shipping, le autorità panamensi avrebbero fatto cenno a una richiesta delle autorità italiane di prendere «azioni immediate» contro Aquarius 2 e comunicato che «sfortunatamente» avrebbero dovuto cedere per evitare ritorsioni nei confronti «della flotta panamense in direzione dei porti europei».
Ma il Viminale nega di aver fatto pressioni.
Per Salvini «è evidente che nessun Paese al mondo voglia prendersi la responsabilità di essere identificato con una nave che intralcia le operazioni di soccorso in mare, rifiuta il coordinamento con la guardia costiera libica, attacca alcuni governi democratici come quello italiano, pretende di distribuire dei clandestini in Europa e carica decine di persone pur essendo oceanografica. Per questi signori i porti italiani continueranno a restare chiusi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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