Coronavirus

Più multe agli "evasi": 14mila in due giorni. Il rischio ora è Pasqua

Controlli più rigidi, ma con il bel tempo e le feste in arrivo si teme il rilassamento

Più multe agli "evasi": 14mila in due giorni. Il rischio ora è Pasqua

A Pasqua «la nostra gente è abituata a girare ma quest'anno non si può più fare. Bisogna essere severi», avverte il governatore lombardo Attilio Fontana.

La paura è che gli italiani dopo settimane di restrizioni allentino il rigore. E l'impressione è che un allentamento sia già in corso da giorni, come testimoniano i numeri delle sanzioni. Il 2 aprile le forze dell'ordine hanno controllato 246.829 persone e ne hanno multate 7.659. Altre 85 sono state denunciate per false dichiarazioni sugli spostamenti, e 24 per aver violato la quarantena sanitaria. Numeri in linea con il giorno precedente. Ma in aumento rispetto alle scorse settimane. Oltre 14mila persone sanzionate per non aver rispettato le norme in quarantotto ore. In otto giorni 43.558, con 354 denunciati per epidemia colposa: sono usciti nonostante la positività al Covid-19. Per questo i controlli saranno ancora più capillari questo week-end e nei giorni prima di Pasqua. L'obiettivo è evitare un esodo verso le seconde case o che i cittadini vadano fuori, attratti dal bel tempo previsto per quelle giornate, dando vita ad assembramenti con il rischio di annullare le misure di contenimento del contagio fin qui adottate.

«Si faranno controlli ovunque, in particolare nelle vie dove solitamente passano grandi flussi, per esempio le autostrade», annuncia Fontana. Anche il governatore della Liguria Giovanni Toti predispone ulteriori strette in vista di Pasqua. È stato lui stesso a denunciare con tanto di foto gli affollamenti visti a Genova in queste giornate («vorrei chiedere a questi sconsiderati cittadini se davvero ognuno di loro ha un buon motivo per essere lì. Saremo inflessibili»). Ora sembrano vedersi gli effetti della stretta: «Ho chiesto a tutti i sindaci di aumentare i controlli. E nei prossimi giorni faremo una riunione per preparare un piano speciale in vista di Pasqua e Pasquetta».

Verifiche intensificate anche a Roma, con posti di blocco della polizia locale sulle principali arterie cittadine. Ancora di più lo saranno da oggi nelle direttrici verso il mare e la montagna per prevenire tentativi di spostamento non giustificato verso seconde case in luoghi di villeggiatura. Nella Capitale sono stati riaperti alcuni mercati rionali (solo quelli ortofrutticoli) ma col vincolo di rispettare la distanza di sicurezza di un metro: si sono create file per consentire ingressi scaglionati.

Vistosi e allarmanti assembramenti si sono visti a Napoli. In strada, nei mercati rionali, con numerose persone a fare spese senza rispettare le distanze di sicurezza. Ma «ci sono anche zone come i Quartieri Spagnoli o il centro storico, in cui la conformazione stessa dei luoghi rende impossibile il distanziamento corretto in caso di fila davanti ai negozi» fa notare sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Quasi certo l'annullamento, senza precedenti, della processione delle reliquie di San Gennaro il 2 maggio.

Vengono rinnovate in questi giorni le ordinanze regionali in scadenza che fissano ulteriori restrizioni rispetto ai decreti del governo: ieri una videoconferenza tra il premier Giuseppe Conte e le Regioni per tentare di far rientrare le polemiche delle ultime ore soprattutto con la Lombardia. «Bisogna continuare a lavorare con la massima correttezza e collaborazione istituzionale -. ll governo sta facendo tanto per le Regioni. Che la stessa correttezza istituzionale sia mantenuta nelle comunicazioni pubbliche».

I provvedimenti regionali di restrizione che scadevano ieri sono stati prorogati fino al 13 aprile. Il Piemonte con un'ulteriore stretta: al mercato potrà andare solo una persona per famiglia, consentite uscite all'aria aperto entro i 200 metri da casa.

Ordinanze prorogate anche in Veneto, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Valle d'Aosta, Abruzzo.

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