Pioggia di 70 razzi contro le città. Incendi e allarme vicino a Chernobyl

Mai così tanti missili lanciati da Mosca. Nei pressi della centrale bruciati 10mila ettari di foreste. Il calvario di Mariupol senza più acqua. Kiev riconquista Poltavka, Trostyanets e Malynivka

Pioggia di 70 razzi contro le città. Incendi e allarme vicino a Chernobyl

Il nome di Chernobyl, divenuto astratto e inumano come lo sono i luoghi vicini alla centrale, torna a riempirsi di cattivi presagi. Vasti incendi sono scoppiati nella zona di esclusione a causa dei bombardamenti russi. Una trentina di focolai hanno cannibalizzato 10mila ettari di foresta e la combustione sta provocando un aumento del livello di inquinamento atmosferico radioattivo. I soccorritori non sono in grado di adottare misure efficaci per estinguerli a causa del controllo russo su tutta l'area. Il commissario per i diritti umani, Lyudmila Denisova, teme il peggio: «La combustione rilascia radionuclidi nell'atmosfera, che vengono trasportati dal vento su lunghe distanze. Le radiazioni minacciano Ucraina, Bielorussia, così come l'Europa». La Denisova ha lanciato un appello all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) affinché invii esperti e attrezzature, ma l'equilibrio ambientale potrebbe già essere in parte compromesso. Altro problema, la presenza di un deposito di munizioni allestito a Pripyat dai russi, a 3 km dal sarcofago, la cui sicurezza sarebbe fatiscente.

Dopo un sabato di calma surreale, con i negozi aperti e le persone nelle vie del centro, Kiev e tutta la regione hanno vissuto una domenica agli antipodi. Oltre 30 bombardamenti di complessi residenziali e infrastrutture sono stati registrati nell'arco della giornata, gli attacchi più feroci nei distretti di Buchan, Makarivska, Buchanska, Irpinskaya e Gostomel. I combattimenti sono poi proseguiti negli insediamenti lungo l'autostrada di Zhytomyr. Le esplosioni sono state registrate in 34 delle 69 comunità della regione di Kiev, con più di 500 obiettivi raggiunti dai missili. I russi ieri ne hanno lanciati 70 simultaneamente in tutto il Paese, 62 dei quali abbattuti in cielo.

Il 32esimo giorno di conflitto è stato vissuto tra le poche avanzate russe e qualche risultato degli ucraini, che hanno ripreso il controllo delle cittadine di Poltavka, Trostyanets e Malynivka, nella regione sudorientale di Zaporizhzhia. Alcuni video trasmessi dalla Cnn mostrano le truppe di Kiev nell'atto di riconquistare diversi villaggi nella regione di Sumy. Nel Donbass gli invasori hanno di nuovo utilizzato le bombe a grappolo, sparate dai lanciarazzi Tornado, che hanno colpito una zona residenziale di Krasnohorivka. Sono stati gli stessi soldati ucraini a fotografare alcune bombe rimaste inesplose in strada e a pubblicare le immagini sui social. A Mariupol il centro resta ancora in mano agli ucraini, ma l'anello si restringe giorno dopo giorno e per i circa 100mila abitanti che non sono riusciti a fuggire il calvario prosegue. Il sindaco Vadym Boychenko denuncia «la quasi totale assenza d'acqua, che sta costringendo le persone a dissetarsi dagli scarichi, con la possibile diffusione di gravi patologie». Secondo le stime governative sarebbero stati deportati in Russia circa 2mila bambini. Odessa continua a resistere. Nel briefing quotidiano il colonnello Nazarov ha riferito che il nemico ha lanciato dal mare due missili che sono stati abbattuti dalla contraerea. Da Est non sembrano esserci al momento pericoli imminenti, anche perché una brigata ha perso in battaglia il proprio generale, Yakov Rezantsev, liquidato dalle parti di Kherson.

Il deposito di petrolio nella città di Leopoli, colpito sabato da un missile da crociera russo esploso dal Mar Nero, è stato completamente distrutto.

Come risultato dell'attacco, è scoppiato un incendio che i vigili del fuoco sono riusciti a domare soltanto dopo 13 ore. A Ivano-Frankivsk, nel sud-ovest del Paese, il sindaco Ruslan Martsinkiv è finito sotto il fuoco nemico mentre stava accompagnando volontari a distribuire viveri nella città assediata. Diverse le persone ferite.

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