Ponte, il governo cancella Autostrade dal decreto

L'attuale concessionaria non ricostruirà il viadotto. Nessuna delega in bianco al commissario

Ponte, il governo cancella Autostrade dal decreto

Roma - Ormai è conosciuto come il «decreto fantasma». Il testo, che dovrebbe dare un nome al commissario straordinario e una soluzione per i tanti e urgenti problemi legati al crollo del ponte Morandi, continua a far parlare di sé ma di ufficiale c'è poco. Ieri doveva essere sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il premier, però, ha detto che sarà oggi il giorno buono per la firma del presidente della Repubblica. Dalla prima presentazione, poi saltata, del decreto sono passati dieci giorni. Ben più dei «tre o quattro» promessi da Salvini per scegliere la «persona giusta». Ma i nodi sono più complessi della scelta di un nome. Da un lato la componente grillina del governo vorrebbe scavalcare l'Europa con un appalto senza gara tagliando fuori Autostrade. Dall'altro ci sono i mille problemi legati all'impresa che dovrebbe accollarsi l'onere della ricostruzione. I grillini, con Toninelli e Di Maio in testa, avevano pensato a Fincantieri ma quest'ultima non ha la certificazione Soa per costruire ponti. Sono più di ottocento le aziende che ce l'hanno nel nostro Paese ma tra queste non c'è Fincantieri. I leghisti temono le reprimende europee visto che Bruxelles potrebbe considerare l'assegnazione senza gara come aiuti di Stato a privati. Il punto quindi non è il nome del commissario da inserire nel decreto bensì il potere di fare l'appalto senza gara. Ieri, in conferenza stampa, il premier Giuseppe Conte ha rassicurato sulla piena sintonia tra Lega e 5stelle al riguardo. Semmai l'attesa, spiega, è dovuta agli ultimi controlli del Mef. Nella bozza che andrà oggi al Quirinale si individua il commissario come unica stazione appaltante e c'è il riferimento all'articolo 63 del Codice appalti che regola la «Procedura negoziata senza bando». Che prevede la valutazione competitiva di cinque imprese con i giusti requisiti. In più è previsto un divieto esplicito di coinvolgere imprese concessionarie di autostrade o loro controllate.

Dunque Autostrade sarà per decreto esclusa dai lavori ma dovrà pagare la ricostruzione. Un'impostazione ad alto rischio ricorsi. «Spero - si augura il governatore Giovanni Toti - che nel decreto ci siano tutti gli strumenti concordati durante la riunione a Palazzo Chigi».

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