Putin è tutto d'un pezzo "Sosia al posto mio? C'erano ma dissi di no"

Durante un'intervista alla Tass ammette: "Esisteva un piano segreto per sostituirmi"

Putin è tutto d'un pezzo "Sosia al posto mio? C'erano ma dissi di no"

Senza pettegolezzi ci si annoia, disse in un raro momento di buon umore Vladimir Putin quando, riapparendo in pubblico dopo dieci giorni di inspiegabile assenza nel 2015, smentì con i fatti le voci che lo davano per morto. Più fatica fece a persuadere i più inguaribili appassionati del complottismo che quella persona che stava parlando con i giornalisti al Cremlino fosse davvero lui, e non una sua controfigura. Questo genere di fake news erano già in voga quando Donald Trump era uno studentello, basti ricordare l'immarcescibile teoria secondo cui il beatle Paul McCartney avrebbe trovato la morte in un incidente nel 1967 e sarebbe stato sostituito da un sosia (evidentemente di grandissimo talento musicale) che ancora non ne avrebbe avuto abbastanza di impersonarlo nei 53 anni da allora trascorsi.

E del resto pare accertato che il famigerato dittatore iracheno Saddam Hussein, negli anni in cui erano in parecchi a volere la sua dura pellaccia, avesse davvero fatto ricorso in diverse occasioni pubbliche a delle controfigure munite dei suoi stessi famosi baffoni: cosa che alla fine non bastò, peraltro, a salvarlo dalla forca.

Ieri Putin, nel corso di un'intervista all'agenzia di stampa russa Tass, ha dato qualche soddisfazione agli innamorati del genere «verità romanzesche della politica» tornando sul tema dei suoi presunti sosia. «Un piano segreto per fare uso di controfigure che mi sostituissero in pubblico esisteva davvero ha detto il presidente, che celebra in questi giorni il ventennale della sua prima ascesa al Cremlino ma io ho rifiutato di avere dei sosia». L'ormai 67enne Putin che da sempre coltiva con cura la propria immagine macho, assai apprezzata da un certo pubblico in Russia - ha chiarito che la questione si era posta nei primi anni Duemila, quando aveva lanciato una guerra feroce contro i separatisti della Cecenia. Ne erano seguiti attentati sanguinosi e sequestri di persona in massa, e il pericolo per la stessa vita del leader russo era percepito come reale. «Secondo il piano di allora ha precisato Putin un sosia avrebbe dovuto prendere il mio posto in occasioni pubbliche pericolose, ma io non ho mai voluto che mi sostituissero».

A ben vedere, comunque, di personaggi qualificati a sostituire impeccabilmente in pubblico Vladimir Putin ne esistono diversi. La cosa buffa è che il più somigliante non è un russo, ma un cinese. Un certo Luo Yuanpin, che più modestamente dell'originale fa il contadino nella provincia di Anhui. Il suo «dono di natura» lo ha reso una piccola celebrità in patria, dove è apparso anche in trasmissioni televisive: la sua fama non gli è però finora nemmeno servita (e ha ormai 56 anni) a trovare una moglie. Anche il comico russo Dmitry Grachev può vantare una somiglianza notevole con il suo presidente, che sfrutta in maniera più redditizia in sketch durante i quali lo imita con grande successo. Lo stesso attore inglese Daniel Craig (il James Bond di «Casino Royale») può vantare una discreta somiglianza con Putin.

Ma forse i sosia più impressionanti del presidente russo non si trovano nel presente, ma nel passato. Due fotografie di soldati sovietici apparse su internet (risalenti una al 1920 e l'altra al 1941) mostrano volti talmente somiglianti a quello di Vladimir Vladimirovic da lasciare sbalorditi.

E in Russia, dove la passione per il mistero è inestirpabile dall'anima popolare, si sono sprecate improbabili ipotesi su una presunta immortalità del «nuovo zar» e sull'ancor più presunta esistenza di una macchina del tempo che gli permetterebbe di viaggiare nel passato.

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