Scendere in bicicletta dalla cima del Gran San Bernardo, a 2.473 metri, fino ad Aosta, dà un senso di profonda libertà e leggerezza. Sulla Via Francigena, ci sono pellegrini francesi, inglesi, russi, spagnoli. Ma anche tanti italiani. Un viaggio alla scoperta del nostro Paese, con la sua storia, l'arte e la natura che ne compongono un mosaico unico. Si attraversano montagne, vallate, distese di pianura, si incrociano fiumi e laghi, si visitano borghi e città, castelli isolati e pievi romaniche. Un viaggio nel tempo e nello spazio, che inizia a Canterbury, in Inghilterra, e termina a Roma. La Via Francigena era una pratica diffusa in età carolingia, sotto l'impero di Carlo Magno, re dei Franchi. È grazie a un arcivescovo anglosassone, Sigerico, e al suo resoconto dettagliato di viaggio, che è stato possibile ricostruire il percorso.
Un cammino che negli anni sta diventando sempre più frequentato. Il tratto italiano parte dalla cima del San Bernardo. Attraversa le meraviglie della Valle d'Aosta, tra castelli, campanili romani e cittadine ai piedi delle montagne innevate, per poi entrare in Piemonte, tra le risaie che da Vercelli arrivano quasi fino a Pavia. Si attraversa la pianura Padana, l'Emilia Romagna, fino al passo della Cisa, a 1.041 metri, dove si entra velocemente in Toscana: Lucca, San Gimignano, Siena, la Val d'Orcia, fino alla Tuscia. Per terminare a Roma. Oltre mille chilometri, dalle Alpi alla città eterna.
I numeri di chi percorre la Via Francigena sono in aumento. «Quest'anno spiega al Giornale Luca Bruschi, direttore dell'Associazione Europea Vie Francigene abbiamo distribuito circa 16mila credenziali (il passaporto del pellegrino, ndr) contro le 13mila del 2017. E abbiamo stimato che nel 2018 saranno 50mila coloro che percorreranno la Via».
La giornata, per i camminatori, inizia presto. Alle 6 sono già in strada per evitare le ore più calde. La media è di 4-5 km/orari e dopo una ventina di chilometri la giornata si conclude. In bicicletta, invece, si percorrono tra i 60 e gli 80 chilometri, attraverso strade bianche, sterrati, ciclovie lungo i fiumi e in mezzo ai boschi.
«È un'esperienza da fare per chi non è credente, ma ama la natura, l'arte e il buon cibo racconta Carla, che ha percorso la Francigena in bici si ha la possibilità di penetrare in modo capillare in luoghi e piccoli centri abitati spesso snobbati dal turismo di massa, ma ricchissimi di storia. Si incontrano realtà più autentiche e genuine: un'esperienza da provare».
«Due parole riecheggiano pensando al cammino gli fa eco Marco libertà e lentezza. Quando si vive una dimensione come il cammino per tanti giorni, il corpo, la mente e l'anima entrano in una stretta sintonia. Si ascolta e si vive una esperienza nuova che permette di tenere in collegamento il dentro con il fuori». Ora Marco sta lanciando un progetto per la scoperta della via Francisca di Lucomagno, un antico cammino storico di pellegrinaggio che dalla Germania portava a Roma.
A Tromello, un comune di 4mila abitanti in provincia di Pavia, il signor Carlo è un'istituzione della Francigena. All'arrivo dei pellegrini, si presenta con la sua bici tricolore, e consegna spilletta, pergamena e timbro. A Orio Litta, in provincia di Lodi, il sindaco Pierluigi Cappelletti, dà il benvenuto a ciascun viandante. «Ero qui, nel 1996, quando i primi tre pellegrini percorsero la Via da Canterbury a Roma. Da allora accolgo i camminatori, e quando posso accompagno in bici i ciclisti fino a Fiorenzuola». E da qui si può attraversare il Po su un traghetto, e ripercorrere l'antico «Transitum Padi».
Danilo Parisi è il «caronte» della Francigena. Da un anno è iniziato l'iter per la candidatura della Via a Patrimonio dell'umanità. «Il percorso durerà qualche anno, ma speriamo di vederla presto inserita nella lista», conclude Bruschi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.