Il reddito di cittadinanza? Una bufala

Forza Italia solleva il problema: non ha prodotto un solo posto di lavoro

Il reddito di cittadinanza? Una bufala

Milano - A sette mesi dalla sua introduzione il reddito di cittadinanza continua a far discutere. Non soltanto per l'opportunità della misura, ma anche per il suo reale funzionamento. Delle due funzioni essenziali sottese al reddito, solo quella legata alla distribuzione del reddito ai ceti meno abbienti può essere senza dubbio considerata assolta. I dati parlano di più di 840mila nuclei familiari che ricevono ogni mese un assegno che può arrivare fino a un massimo di 780 euro.

Tutt'altro di scorso si deve fare per quanto riguarda l'altra funzione del reddito di cittadinanza, cioè quella legata alle cosiddette «politiche attive» (tutte quelle misure, cioè, pensate per agevolare chi percepisce il sussidio a trovare un'occupazione). I navigator come i centri per l'impiego non stanno producendo effetti significativi sul piano occupazionale.

Se si prova a fare un primo e sommario bilancio, viene spontaneo da più parti un ripensamento radicale della misura. Già nel suo discorso all'assemblea generale degli industriali lombardi del 3 ottobre scorso il presidente di Assolombarda aveva bocciato la misura. «Deficit e debito - spiegava Carlo Bonomi - devono scendere. Sulle opere pubbliche e sui cantieri da riavviare, in tutta Italia: non solo Tav, Gronda di Genova, Alta velocità del Nordest e al Sud, passante dell'A1 a Bologna. Stop all'esperimento negativo di Quota 100 ed espianto delle politiche del lavoro dal reddito di cittadinanza, e confluenza di tutte le risorse rese disponibili, compresi i 9,4 miliardi annui del bonus 80 euro, verso l'abbattimento strutturale del cuneo fiscale». Parole che hanno trovato il plauso di Forza Italia che torna a chiedere a gran voce di rinunciare a una misura che si è dimostrata «fallimentare», almeno nella parte delle cosiddette «politiche attive». «I rilievi del presidente di Assolombarda sulle ricette economiche da mettere in campo sono del tutto condivisibili - commenta il deputato azzurro Luca Squeri -. Lo stop al reddito di cittadinanza, evidentemente mai entrato a sistema, per privilegiare l'abbassamento delle tasse, con un significativo taglio del cuneo fiscale, è la strada giusta».

Ancor più radicale il commento del capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini. «Da sei mesi viene erogato senza alcun vero controllo - scrive su Twitter la Gelmini -.

E in 250 giorni non c'è stata una sola assunzione, né un'ora di lavoro socialmente utile. La bufala di cittadinanza». «Tremila navigator in prova per nulla - aggiunge Anna Maria Bernini, capogruppo azzurro al Senato -. Era solo un divanificio e un inno al lavoro nero».

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