Reddito di cittadinanza, truffa da record per 960 (330 vivono in Romania)

Sottratti 6 milioni allo Stato. I beneficiari figuravano residenti allo stesso indirizzo

Reddito di cittadinanza, truffa da record per 960 (330 vivono in Romania)

Ancora una truffa sul reddito di cittadinanza. E ancora una volta un'organizzazione criminale di romeni. Dopo l'inchiesta della Procura di Milano che a novembre aveva scoperto una maxi truffa da 20 milioni di euro orchestrata da cittadini romeni che poi sui social esibivano i soldi intascati col reddito, ecco una nuova frode a Torino su un'indagine della polizia municipale.

La Procura ora indaga 960 persone, tra cui 330 cittadini romeni - tutti in realtà residenti in Romania - che hanno percepito indebitamente il sussidio per un importo complessivo di sei milioni di euro. Gli agenti hanno iniziato a indagare dopo aver visto uno di loro prelevare ad uno sportello bancomat con diverse carte di pagamento. L'uomo era proprio in possesso di numerose carte Postepay rilasciate per il reddito di cittadinanza e intestate a persone beneficiarie. Tutte avevano dato la stessa residenza al momento della domanda: una via di Torino che corrisponde a un indirizzo virtuale creato dal Comune per rifugiati e stranieri titolari di protezione internazionale e umanitaria. Per ritirare il denaro in molti casi gli intestatari delle carte non dovevano neppure venire di persona in Italia, ma c'era chi prelevava per loro. Sembra infatti che i 330 romeni siano riconducibili a uno stesso gruppo familiare.

Oltre al prelievo in contanti agli sportelli bancomat, consentito per un massimo di 100 euro mensili a carta, la parte di reddito destinata all'acquisto di generi di prima necessità veniva invece ritirata in contanti in negozi e attività compiacenti. Un sistema collaudato: gli indagati facevano una spesa fittizia per cui a fronte di un pagamento con card di 500 euro, gli esercizi restituivano una cifra inferiore, facendo in questo modo da bancomat di contanti.

Nelle stesse ore anche i carabinieri di Massa Carrara hanno scoperto e denunciato 27 persone, 11 stranieri e 16 italiani, che avrebbero percepito il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto, per un totale di quasi 120mila euro. E a Cassino dieci nord africani, ospiti di una cooperativa di accoglienza, sono stati denunciati alla Procura per aver indebitamente percepito per un anno il sussidio: una frode da 60mila euro. I beneficiari del sostegno avevano dichiarato requisiti falsi compreso il possesso del permesso di soggiorno.

Quello di Torino è «solo l'ultimo scandalo di una misura che si è rivelata utile nella crisi pandemica, ma ha favorito un inaccettabile sottobosco di illegalità diffusa - attacca Anna Maria Bernini, Forza Italia - Il numero dei percettori senza diritto sta crescendo in modo esponenziale, e serve quindi un severo tagliando sull'efficacia dei controlli sulle autodichiarazioni Isee. Che il sussidio sia arrivato a immigrati di varie nazionalità che hanno dichiarato dati falsi e residenze inesistenti è uno schiaffo allo Stato e ai tanti italiani in difficoltà».

Il reddito era già stato modificato con la legge di Bilancio, con cui è stata introdotta una stretta per incentivare la ricerca

attiva di un lavoro. Come per esempio con l'obbligo della partecipazione periodica ad attività e colloqui in presenza, almeno una volta al mese. E per un'assenza ingiustificata d'ora in poi si dovrebbe perdere il sussidio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica