Scoperto l'interruttore del dolore. Un primo passo per accedere alla possibilità di «spegnere» la sofferenza nei casi di malattie croniche, come i reumatismi, o nelle conseguenze di terapie invasive. Il merito di questa prima conquista in un campo ancora tutto da esplorare è di una donna italiana. La ricercatrice Daniela Salvemini, docente di Farmacologia presso la Sant Louis University in Missouri. Insieme ad un team di esperti di questo college ha individuato il meccanismo attraverso il quale bloccare il percorso del dolore neuropatico. Per ora la sperimentazione ha avuto successo sugli animali. Le ricerche condotte sulle cavie hanno dimostrato che «l'accensione» del recettore A3 nel cervello e nel midollo spinale provoca una reazione di blocco della percezione del dolore. La chiave è uno stimolatore chimico, l'adenosina, che può prevenire o capovolgere il dolore causato dai danni subiti dai nervi senza presentare effetti collaterali. La rivista scientifica Brain riporta le dichiarazioni della scienziata. «È riconosciuto che sfruttando gli effetti antidolorifici dell'adenosina, che sono molto potenti si può compiere un salto in avanti rispetto ai trattamenti contro il dolore cronico -spiega la Salvemini- Le nostre ricerche suggeriscono che questo traguardo può essere raggiunto concentrando il nostro lavoro sul percorso del recettore A3AR, visto che la sua attivazione permette una consistente riduzione di diversi tipi di dolore».
In particolare i ricercatori puntano a sfruttare gli effetti di questo potente inibitore del dolore nei casi di trattamenti chiemioterapici o nei casi di tumore osseo che provocano dolori insopportabili nei pazienti. La Salvelmini ha dedicato tutta la sua vita allo studio del dolore e a come alleviare le sofferenze dei pazienti. Per il suo contributo nella conoscenza del dolore ha già ricevuto in passato diversi riconoscimenti. Insieme ad altri ricercatori la Salvemini ha contribuito alla scoperta della peroxynitrite, una molecola che ha un ruolo chiave nello sviluppo del dolore e delle infiammazioni croniche. Il suo lavoro è iniziato presso il Kings College di Londra accanto al professor Jack Botting ed in seguito ha collaborato presso il Willliam Harvey Reasearch Institute di Londra con il premio Nobel Sir John Vane,farmacologo. Collaborazioni riconosciute come essenziali dalla stessa scienziata per lo sviluppo dei suoi studi futuri.
L'interesse nel contrastare il dolore, racconta la Salvemini, nacque nell'osservare come una carissima amica di sua madre, sofferente per un cancro al seno, non riuscisse ad avere sollievo dal dolore nonostante prendesse potenti antidolorifici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.