L'ultima ideona: rifugiati nei caselli idraulici

Si tratta degli immobili in dotazione all'Aipo. L'assessore: "Prima gli italiani"

L'ultima ideona: rifugiati nei caselli idraulici

Milano - «Per ospitare i profughi, o presunti tali, il governo Renzi sta letteralmente raschiando il fondo del barile e punta anche ai caselli idraulici in dotazione all'Aipo, l'Agenzia interregionale per il fiume Po. In pratica gli immobili destinati a ospitare il personale tecnico di questa struttura dovrebbero essere utilizzati per l'accoglienza agli immigrati».

Lo dice Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, urbanistica e difesa del suolo della Lombardia e membro del Consiglio dell'Aipo, commentando la richiesta della prefettura di Mantova, sollecitata dal governo, a far sì che alcuni alloggi in uso all'Agenzia e di proprietà dello Stato, vengano concessi ai profughi.

«Una decisione - aggiunge Viviana Beccalossi - che assolutamente non condivido. La questione è semplice: se le case servono all'Aipo restano in uso all'Agenzia, se invece l'Aipo non ha bisogno di questi locali, allora sia lo Stato a reimpossessarsene e a farne ciò che meglio crede. Non saremo noi a destinare a immigrati, spesso clandestini, case che se inutilizzate potrebbero essere assegnate a nostri concittadini in stato di necessità. Ancora una volta per me vale il concetto: prima gli italiani».

Già quest'estate una polemica analoga si era scatenata nel Lodigiano per tre case cantoniere. La provincia, infatti, le voleva mettere a disposizione alla prefettura che nell'arco di quest'anno aveva già annunciato di dover accogliere circa 400 profughi. Si trattava di case inutilizzate, già messe due volte all'asta, andata a vuoto, dalla precedente amministrazione e che si stavano deteriorando.

La Lega però si era opposta, sostenendo che aprire le case cantoniere per ospitare gli immigrati sarebbe stata l'ennesima ingiustizia nei confronti dei lodigiani che subiscono la crisi economica e occupazionale, tra cui anziani e disoccupati.

Qualcuno del Carroccio aveva addirittura accusato la prefettura di essersi trasformata nell'agente immobiliare del ministro dell'Interno Angelino Alfano, sottolineando che nessuno tra i profughi giunti l'anno precedente aveva ottenuto lo status di rifugiato politico e coloro a cui era stata data ospitalità erano e sono rimasti dei clandestiniRC

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