La Tasi sarà più cara dell'Imu soprattutto per le piccole case

Le delibere dei comuni sulla Tasi sono quasi tutte arrivate, le amministrazioni che hanno già comunicato le aliquote della tassa sugli immobili al ministero delle Finanze, a cinque giorni dalla scadenza, sono oltre il 95%. Sarebbe una buona notizia, se i dati non avessero confermato i sospetti della vigilia. La nuova tassa costerà più della vecchia Imu, saranno colpite in particolare le abitazioni di basso valore (quindi i contribuenti con redditi bassi) e, più in generale, la tassazione sulla casa diventa un ginepraio pseudo federalista. Nel senso che ogni amministrazione fa da sola e non sempre con risultati accettabili.

A trasformare la Tassa sui servizi indivisibili in una patrimoniale con forti elementi di iniquità, il fatto che la vecchia Imu prevedeva automaticamente la detrazione di 200 euro, più altri 50 per ogni figlio. Il nuovo regime affida la decisione di introdurre detrazioni ai singoli comuni e l'effetto paradossale che si temeva – e che si sta verificando – è che a fronte di una aliquota uguale, se non addirittura più bassa, molti contribuenti con basso reddito non hanno più diritto a detrazioni. Non sono pochi i casi di proprietari che prima erano di fatto esclusi dall'Imu, perché la rendita era inferiore alla detrazione e che ora si ritrovano a pagare la Tasi.

Uno dei tanti effetti di un sistema che si è confermato caotico, oltre che costoso e dannoso per il settore dell'edilizia e per il patrimonio degli italiani (in agosto dalle pagine del Giornale Confedilizia stimò una perdita di valore del mattone a causa delle tasse di circa 2.000 miliardi in cinque anni). Basti pensare che gli italiani hanno pagato la nuova tassa in tre scadenze diverse. I comuni che hanno deliberato le aliquote entro maggio, hanno pagato a giugno. I residenti dei comuni che rispetteranno la scadenza del 18 settembre, lo faranno entro il 16ottobre. Gli altri, dove le amministrazioni non avranno deliberato e comunicato nemmeno entro questa ultima scadenza, pagheranno l'intero importo della Tasi il 16 dicembre. Un salasso natalizio.

L'altro sospetto che diventa certezza, è il caos normativo nel quale piombano i contribuenti grazie alla nuova tassa, che nelle intenzioni di chi l'ha voluta, doveva semplificare e rendere più equo il sistema.

Il centro studi di Confedilizia sta monitorarndo le delibere e ha portato alla luce un mondo di decisioni a metà strada tra il burocratico e il fantastico.Un disordine che si trasformerà in ulteriori costi a carico dei cittadini.

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