La centralità assunta dall'ambiente nell'agenda economica, sociale e mediatica negli ultimi anni, impone una ricetta politica per declinare progetti e iniziative di stampo ambientalista o, per meglio dire, ecologista. Non è un caso che l'ambiente sia uno dei temi principali del governo Draghi, affidato al nuovo super ministero guidato da Roberto Cingolani che dovrà occuparsi anche della transizione ecologica. Grazie alle risorse che arriveranno dall'Ue con il Recovery fund (nella bozza di progetto presentata da Conte si parla di 70 miliardi ma sembra Draghi voglia aumentare lo stanziamento a 90 miliardi), l'impatto delle politiche ambientali sulla vita degli italiani sarà ingente. La conversione ecologica può rappresentare un'opportunità ma al tempo stesso un pericolo se gestita con un approccio ideologico e con una mentalità anti-imprese che non tiene in considerazione le esigenze del mondo imprenditoriale e dei ceti più deboli. La vera sfida del futuro sarà coniugare ambiente ed economia, non promuovere una visione che pone in antitesi questi due elementi poiché il concetto di decrescita felice (il Covid lo ha dimostrato) è fallimentare.
Occorre che il centrodestra, in particolare i due partiti al governo cioè Lega e Forza Italia, vigili affinché sinistra e grillini non si impossessino di un argomento che dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini a prescindere dal loro colore politico. Non si può regalare questo tema a chi vorrebbe portare avanti un approccio globalista (di cui Greta Thunberg è l'emblema), dimenticando usanze e tradizioni locali come insegna Roger Scruton per cui la salvaguardia della natura nasce dal locale ancor prima che dal globale.
C'è poi una motivazione di carattere politico; i giovani (in maggioranza post ideologici) hanno una spiccata sensibilità per i temi ambientali e, abdicare all'elaborazione di programmi in questo ambito, significherebbe per il centrodestra non riuscire a intercettare il voto delle nuove generazioni. È emblematico quello che avviene nel resto d'Europa dove in Germania i Verdi alle elezioni europee hanno preso il 20%, in Austria sono al governo, in Francia hanno vinto i ballottaggi in importanti città.
Ma il vero motivo per cui non si può regalare alla sinistra la battaglia ambientale è di carattere culturale:
l'ecologismo appartiene alla storia della destra italiana ed europea, da movimenti come i Wandervogel a Sermoni, da Junger al pensiero conservatore, basta attingere dalla nostra tradizione per costruire un futuro più verde.
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