Parlare di candidature in Toscana sembra un tabù. I nomi che circolano sulle pagine dei quotidiani sono moltissimi, ma la verità è che il centrodestra non ha le idee chiare. Un candidato forte, diciamocela tutta, non c'è. L'unico che potrebbe tentare la volata è il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, un amministratore capace che ha rimesso in piedi la sua città, ma che non sembra convinto di volersi assumere una responsabilità grande come quella di guidare il Granducato, a causa delle troppe grane. Come ammesso dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, il nome dell'europarlamentare leghista Susanna Ceccardi non è mai stato sul tavolo delle trattative. Lei preferirebbe il fedelissimo Giovanni Donzelli, uno che per la Toscana ha sempre speso il suo nome. Forza Italia punterebbe su Stefano Mugnai o Massimo Mallegni, che però non sarebbero molto graditi alla Lega.
Che sta succedendo, allora? La verità è che un candidato forte, in grado di sconfiggere il dem Eugenio Giani non c'è. Ma la situazione è più complessa di quanto appaia. La Lega in Toscana, dopo che il senatore Manuel Vescovi, ex coordinatore regionale, è stato messo in disparte, è allo sbando. Tra i candidati al Consiglio regionale figurano personaggi che nel corso della loro storia politica hanno toccato più partiti. C'è gente che ha gravitato nel Popolo delle Libertà per poi passare al Ncd di Angelino Alfano, che ora figura in pole tra i candidati. Senza che il segretario federale lo sappia, ci sono personaggi che fanno da portavoce e addetti stampa senza essere neanche iscritti all'Ordine dei giornalisti. Insomma, un caos.
Il malcontento è così profondo che un gruppo di imprenditori sta tentando il tutto per tutto e ha chiesto incontri (già avvenuti a Roma) con Giancarlo Giorgetti e altri leghisti di alto livello. L'idea sarebbe quella di proporre un candidato «neutro» Si parla di un professore universitario senese, che piacerebbe un po' a tutti i partiti, ma soprattutto che potrebbe andare bene a Matteo Renzi, che avrebbe chiesto «qualcosa» in Toscana in cambio della vittoria del centrodestra. La Puglia, invece, andrebbe direttamente a Michele Emiliano. Una sorta di scambio di favori.
Intanto la Lega sembra spaccarsi, come succede a molti partiti, e ormai esiste una corrente anti-Salvini e pro Giorgetti. Che all'ex ministro dell'Interno contesterebbe lo scarso dialogo con alcuni luogotenenti, dovuto al suo entourage che lo avrebbe blindato lasciandolo all'oscuro del caos che regnerebbe ai bassi livelli. Ma anche azioni forse dovute a cattivi consiglieri. A molti leghisti non sarebbero piaciuti la leggerezza dell'esibizione della scorsa estate al Papeete e il blitz bolognese alla ricerca del presunto spacciatore a cui Salvini ha citofonato durante la campagna elettorale per le Regionali in Emilia-Romagna.
Insomma, in molti gli
chiederebbero di ascoltare più la base, la gente scontenta da candidature di personaggi che magari porteranno voti ma che hanno il solo scopo di occupare una poltrona e non certo di salvare la Toscana dall'egemonia della sinistra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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