Guerra in Ucraina

Traditore ucciso a martellate. Video choc del gruppo Wagner. "Al cane la morte del cane"

Gli fracassano la testa a martellate, fino a spappolargliela. E lo lasciano a terra, esanime

Traditore ucciso a martellate. Video choc del gruppo Wagner. "Al cane la morte del cane"

Gli fracassano la testa a martellate, fino a spappolargliela. E lo lasciano a terra, esanime. A tanto è arrivata l'atrocità della brigata Wagner, gruppo di mercenari russo impegnato nella guerra all'Ucraina, che ha pubblicato sui suoi canali social un video raccapricciante (stile Isis) dell'esecuzione di un loro stesso miliziano che aveva disertato, cercando di fuggire a Kiev. La guerra è guerra, ma certe follie vanno - se possibile - oltre.

I video sono stati pubblicati su Twitter dal sito indipendente di notizie bielorusso Nexta e in un attimo hanno fatto il giro dei social di tutto il mondo prima di essere, per ovvie ragioni, oscurati.

Evgeny Nuzhin questo il nome del combattente ucciso era un detenuto che la milizia ha arruolato, insieme a centinaia di altri prigionieri, per rafforzare il contingente in Ucraina. Nel video, Nuzhin che dice di avere 55 anni spiega che la sua intenzione era quella di passare «dalla parte dell'Ucraina, per fare qualcosa contro Putin». «Sono andato al fronte per combattere contro i russi. Il 4 settembre ho messo in atto il mio piano. L'11 novembre però, quando mi trovavo in una via di Kiev, qualcuno mi ha picchiato in testa, facendomi perdere i sensi. Mi sono risvegliato in questa cantina, dove mi è stata comunicata la mia condanna a morte». Secondo un'altra versione della vicenda, Nuzhin potrebbe essere tornato in territorio russo nell'ambito di uno scambio di prigionieri, ed essere stato subito identificato e catturato dal gruppo Wagner.

Dopo aver pronunciato queste parole, Nuzhin viene ucciso a colpi di mazza in testa dai suoi ex compagni, che filmano l'esecuzione. Nessuno esita, nessuno dice basta. Eppure sono miliziani che hanno indossato la stessa divisa e condiviso gli stessi addestramenti con la loro vittima.

Così la fazione filonazista più crudele della Russia lancia un avvertimento a tutti quelli che stanno meditando la fuga. Il fondatore del Gruppo Yevgeny Prigozhin, uomo d'affari molto vicino al presidente russo, commenta il video sui social: «Questo spettacolo mostra che colui che è stato ucciso con un martello non ha trovato la felicità in Ucraina, ha incontrato persone scortesi ma giuste. Penso che questo film si possa intitolare: il cane merita la morte del cane».

Ma chi sono i miliziani del gruppo Wagner? Il nome deriva dalla passione del suo leader, Dmitry Valeryevich Utkin, per Richard Wagner e per la sua opera L'anello del Nibelungo, la stessa amata da Adolf Hitler.

Il gruppo di mercenari è diventato noto a livello internazionale durante la guerra del Donbass, dove operò in aiuto delle forze separatiste delle auto-dichiarate repubbliche popolari di Doneck e di Lugansk dal 2014 al 2015. I suoi appartenenti hanno partecipato anche a diversi conflitti, come le guerre civili in Libia e Siria, la seconda guerra civile nella Repubblica Centrafricana e la guerra in Mali, operando a favore di forze allineate o simpatizzanti col governo russo. E sembra siano presenti anche in Kosovo dove la Russia, alleata della Serbia nei Balcani, ha interesse a soffiare sul fuoco delle rinnovate tensioni: in base al lavoro di intelligence della Nato, sembrerebbe che vari membri della formazione siano entrati e usciti illegalmente dal territorio del Kosovo, coinvolti in contrabbando di armi e cibo.

Rapporti dell'Onu accusano il gruppo di aver commesso crimini di guerra nelle aree in cui ha operato. Si tratta di un mini esercito di circa 10mila uomini che si raggruppano sotto l'immagine nera di un teschio che potrebbe avere legami molto stretti con il Ministero della Difesa russo che ne avrebbe curato anche l'addestramento. Nel 2021 l'Unione Europea ha adottato una serie di misure restrittive rivolte sia al gruppo stesso sia a otto persone e tre società a esso collegate.

L'ideologia estremista è più o meno simile a quella, altrettanto atroce, del reggimento Azov, che combatte, inserito nell'esercito ucraino, nel Donbass contro l'invasione russa.

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