La flat tax, letteralmente «tassa piatta» ovvero uguale per tutti, è stata teorizzata per la prima volta nel 1956 dall'economista statunitense Milton Friedman (1912-2006), principale esponente della cosiddetta scuola di Chicago e vincitore del premio Nobel nel 1976.
La flat tax, basata su una «no tax area» che esclude dall'imposizione fiscale i redditi più bassi e su un'aliquota unica, si contrappone alle imposte progressive, che prevedono aliquote crescenti all'aumentare del reddito.
Le due impostazioni sono teoricamente incompatibili ma nella pratica molti sistemi fiscali che hanno come perno tributi progressivi adottano molte imposte uguali per tutti, come le imposte indirette, le tasse sui conti correnti e sui redditi da capitale. La flat tax viene considerata un'ottima soluzione per favorire l'iniziativa privata e quindi la crescita economica
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