Trump-Kim, secondo round. È sfida (in salita) sull'atomica

Gli Usa chiedono la completa denuclearizzazione Pyongyang: stop alle sanzioni. Ipotesi pace tra Coree

Trump-Kim, secondo round. È sfida (in salita) sull'atomica

Onori e fasti per accogliere i due leader che si sono dati appuntamento in Vietnam. Eppure, già nel viaggio, quanta differenza tra i due. Non volendo volare Kim Jong-un ci ha impiegato sessanta ore per arrivare in Vietnam a bordo del suo treno super blindato che è diventato come una sorta di carro allegorico. Tremila chilometri di percorrenza, il convoglio corazzato era partito sabato pomeriggio da Pyongyang e si è fermato a Dong Dang, al confine Vietnam-Cina, ieri mattina alle otto. Poi, per arrivare a Hanoi, circa 170 chilometri più a Nord, Kim è salito sulla sua Mercedes blindata, e per scortarlo fuori dalla stazione ferroviaria di Dong Dang, verso l'autostrada, sono entrati in azione i suoi bodyguard in vestito scuro, giacca bianca, cravatta nera, a passo di corsa. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che non ama le trasferte internazionali invece è atterrato dal suo Air Force One all'aeroporto internazionale Noi Bai di Hanoi, dove una limousine nera attendeva Trump per portarlo nel suo hotel, il JW Marriott. Tappeto rosso sull'asfalto e i soldati in uniforme bianca. Dopo aver salutato con la mano destra, Trump è sceso e ha salutato una fila di alti funzionari, tra cui il vice primo ministro vietnamita Pham Binh Minh. «Andando in Vietnam per il mio incontro con Kim Jong Un. In attesa di un vertice molto produttivo!», ha twittato mentre era in viaggio verso Hanoi. La Casa Bianca ha detto che Trump e Kim avranno un breve faccia a faccia questa sera, seguito da una cena con due funzionari per parte. Trump sarà affiancato dal Segretario di Stato Mike Pompeo e dal capo dello staff Mick Mulvaney. Kim ha reso noto che avrà vicino Kim Yong-chol e un «terzo collega ancora sconosciuto». Nessun programma è stato fornito per il secondo giorno. Una fonte ha riferito che i colloqui del summit formale si terranno giovedì presso il Sofitel Legend Metropole Hotel. Molti i temi sul tavolo. Trump auspica una «saggia decisione» di Kim sulla «completa denuclearizzazione» della penisola coreana e in cambio promette di aiutare Pyongyang a diventare «una potenza economica». Ma il termine è interpretato in maniera completamente diversa da Washington e Pyongyang. Per gli Usa, la denuclearizzazione deve essere «completa, verificabile e irreversibile». Pyongyang chiede che prima vengano rimosse dalla penisola coreana le minacce statunitensi al regime. Difficile trovare un terreno comune. Ma non solo. Dal 2006 la Corea del Nord è soggetta a sanzioni da parte delle Nazioni Unite che Kim vorrebbe veder finire. E infine c'è il tema della pace.

Una dichiarazione di fine guerra tra i due Paesi che hanno combattuto la guerra di Corea del 1950-1953, conclusasi con un armistizio, sarebbe un risultato. Un passo avanti nelle relazioni tra Washington e Pyongyang certo, ma non sarebbe equivalente a un trattato di pace, perché non conterrebbe garanzie di sicurezza riconosciute da più Paesi.

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