«Il tumore è sparito» Bonino testimonial dei malati che sperano

A 5 mesi dall'annuncio della malattia che l'aveva colpita a un polmone, ora la felicità: le terapie hanno funzionato

È certamente un bel giorno quando si prende il microfono per annunciare in diretta che il proprio tumore è sparito. Se non il più bello, può essere quello in cui si percepisce la vita in modo più intenso.

Emma Bonino, ieri, a Radio Radicale ha letto il suo bollettino medico con voce ferma, senza increspature. «Completa remissione: è il meglio che mi potevo aspettare, mi è sembrato giusto dirvelo».

È la sua seconda condivisione via radio. La prima era stata a gennaio. Ci aveva detto di essere malata: un tumore tosto, al polmone, di quelli che non si operano. Ci aveva anticipato le sue terapie, sei cicli di chemio e la radio. E aveva concluso che avrebbe aspettato la primavera per sapere qualcosa. Ora che maggio è arrivato, la buona notizia. «Disapparizione di ogni evidenza del cancro» ha scandito. E ce la siamo immaginata nella sua casa, l'ex ministro degli Esteri, provata ma felice, con un turbante a scaldarle la testa.

Quando recupererà le forze riprenderà a occuparsi di politica, la sua passione, «visto che da una passione non ci si dimette».

Il giorno più bello è quello in cui si ricomincia a fare progetti. Perché, a ben guardare, l'intensità del vivere è un regalo che ci lascia il cancro. Con la remissione, arriva il gusto per tutto - come prima e più di prima - e poco importa se, di fatto, con tanta chemio in corpo, ci sia poco da gustare. A dimostrazione che conta più quello che sentiamo nel cuore, Bonino vuole «dare un messaggio di speranza a quelle persone, milioni, che stanno seguendo terapie per questa o un altro tipo di sfide».

Dopo l'annuncio via radio sono arrivati numerosi i messaggi di incoraggiamento. «Emma è una donna forte e coraggiosa e il Paese ha ancora bisogno di persone come lei» ha detto Silvio Berlusconi. Parole affettuose anche da parte di Nichi Vendola, Renata Polverini e Mariastella Gelmini, quest'ultima su twitter: «Le medicine miracolose di Emma sono l'amore per la vita degli altri e per la libertà»

Durante le terapie Bonino ha ammesso di aver seguito le indicazioni dei medici scrupolosamente. «Una dieta povera di grassi animali, senza carne e latticini, una colazione ricca a base di cibi salati, aringhe e burro, per combattere le nausee. Per i medici dovrei essere più grassa, fare tre pasti completi - aveva detto scherzosa - dovrei assomigliare a una contadinotta bionda di 65 chili». E, poi a riprova della sua fiducia incondizionata nelle prescrizioni: «Non mi sognerei mai di cercare su internet informazioni sul microcitoma (il tumore al polmone) e neppure di prendere l'aloe o qualche altro trattamento non riconosciuto».

Ma allora l'ex ministro è guarita? È lei la prima a smorzare gli entusiasmi, riconosce di aver superato soltanto la prima tappa. «Dovrò fare una radioterapia preventiva al cervello - ha spiegato - e poi concedermi un periodo di riposo abbastanza lungo che mi è stato prescritto proprio per evitare ricadute che sono, percentualmente, molto alte in questo tipo di cancro nei primi 12 mesi dalla diagnosi».

Ma intanto oggi è un bel giorno e, poi, detto senza retorica, chi può sapere cosa succederà domani?

È il momento di dire grazie ai medici, agli infermieri e a chi le è stato vicino «in questo

lunghissimo periodo che sembrava non finire mai». Già, anche la percezione del tempo vibra con il proprio orologio interiore. Forza, Emma, che la vita è adesso. E come ci hai più volte ricordato, «nessun uomo è la sua malattia».

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