Il tycoon e la gaffe su Babbo Natale

A una bimba: «Credere a 7 anni è marginale». Pioggia di critiche

Manila Alfano

Collman ha sette anni e ha ancora fiducia nella magia. La notte di Natale lei sa che arriva Babbo Natale con le renne e tutto quello che ci deve essere come tradizione comanda. Nonostante Trump e quella telefonata che ha rischiato di rovinare tutto. Argomento delicatissimo da trattare con un bambino, per di più se hai gli occhi del mondo puntati addosso e un atteggiamento già agnostico. «Ciao, sei Collman? Buon Natale, quanti anni hai?». È cominciata così la telefonata di Donald Trump con la bambina la sera della vigilia di Natale. «Credi ancora a Babbo Natale? Perché sette anni è al limite, giusto?» Una colossale gaffe che ha scatenato un'ondata di critiche sui social network. La magia contro il più duro realismo. E la rete che amplifica in salsa natalizia. «Credere in Babbo Natale dovrebbe essere tutelato il più tempo possibile. È l'età dell'innocenza», ha scritto uno degli utenti su Twitter. Sono affiorate critiche taglienti, «Trump non sa dire niente in modo appropriato, a nessuno», ha scritto un'altra utente del social network.

Come moltissimi altri bambini americani, Collman ha telefonato al North American Aerospace Defense Command, che nel giorno della vigilia di Natale per tradizione decennale sposta l'attenzione dalla difesa aerospaziale al «monitoraggio» della slitta di Santa Claus. Quest'anno, pur non essendo pagati per via della paralisi del governo federale, i dipendenti hanno lavorato a titolo gratuito per continuare la tradizione. Alcune di queste chiamate sono state poi passate alla coppia presidenziale. Tra queste c'era anche quelle di Collman da Lexington in South Carolina che dopo aver parlato con uno scienziato, è stata messa in collegamento con lo Studio Ovale. I genitori della bambina hanno poi pubblicato su YouTube il video della conversazione con il presidente più per orgoglio che per voglia di polemizzare. E apriti cielo. «Che cosa farai per Natale?» gli ha domandato Trump. «Penso che faremo dei biscotti e lo passeremo con gli amici. Tutto qua».

«Divertiti».

«Sissignore».

«Credi ancora a Babbo Natale?»

«Sissignore» .

«Perché, a sette anni, è una cosa marginale, giusto?»

«Sissignore» ha risposto la bambina dopo un attimo di esitazione. Lei che solo dopo ha confessato di non sapere cosa significasse la parola «marginale».

Dopo la «rivelazione» su Babbo Natale, Collman ha spiegato a un quotidiano locale di aver dovuto riflettere su «quale fosse la verità». E poi, con la saggezza di una settenne ha optato per la scelta più intelligente. Ha deciso di lasciare lo spuntino di latte e biscotti per Santa Claus e il mattino dopo ha trovato il dono che desiderava. Tutto sistemato; allarme rientrato.

Eppure Donald, apparecchiato accanto al caminetto con Melania, avrebbe dovuto fare proprio questo: rispondere alle curiosità dei piccoli che volevano sapere a che punto fosse Babbo Natale nel suo viaggio con i regali.

In fondo poteva farsi venire in mente qualcosa di più convincente. In favore del sogno ovviamente.

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