Sui vaccini prosegue lo scontro tra il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli, e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. La guerra va avanti a colpi di dichiarazioni e circolari contenenti le indicazioni per l'applicazione dell'obbligo vaccinale istituito per legge un paio di settimane fa. L'avvio della scuola, già caotico per il consueto balletto delle cattedre, quest'anno si presenta ancor più complesso visto che per questo primo anno, considerato di transizione, è stato assegnato in concreto alle scuole il compito di verificare, attraverso la documentazione fornita dalle famiglie, se i bambini che devono frequentare le lezioni siano o no vaccinati. In caso di omessa vaccinazione il dirigente scolastico segnala il caso alla Asl che convocherà la famiglia per informarla e «convincerla» a vaccinare il figlio. E se detto così sembra facile in pratica non lo è ed infatti mentre il ministero della Salute affida alle scuole il compito di monitorare la situazione degli alunni e poi trasmettere i dati alle Asl per eventuali interventi sulle famiglie, il ministero dell'Istruzione invece abbraccia la proposta lanciata dall'Anci.
«Non si può scaricare sulle spalle del personale delle istituzioni scolastiche comunali o su quelle dei genitori, già gravate da molti pesi, il compito di raccogliere autocertificazioni e certificazioni che peraltro chi riceve non è in grado di valutare - afferma il presidente dell'Anci, Antonio Decaro -. La strada giusta è un'altra: le scuole forniscono gli elenchi degli iscritti alle Asl e siano le Asl a verificare che quei bambini siano stati sottoposti alle vaccinazioni». Proposta subito accolta dal ministro Fedeli: «Bene l'Anci. Il nostro obiettivo è sostenere ed agevolare le famiglie». Anche il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), Giorgio Rembado sostiene che «è sbagliato dare quei compiti a personale di segreteria che ha competenze giuridiche amministrative e non di tipo sanitario».
Nella circolare del ministero della Salute si ribadisce l'obbligo delle 10 vaccinazioni, imposto anche ai minori stranieri, ricordando che l'omessa vaccinazione comporta l'impossibilità di iscriversi al nido e all'asilo mentre per la scuola dell'obbligo la frequenza sarà comunque assicurata ma scatteranno le sanzioni. L'esonero dalla profilassi sarà ammesso soltanto se il bambino ha già avuto la malattia (ma dovrà provarlo) o se esiste «un accertato pericolo per la salute dell'individuo, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate».
Per questo anno scolastico la documentazione andrà presentata dalle famiglie presso le segreterie entro il 10 settembre 2017 per le i bambini della scuola dell'infanzia e delle sezioni primavera, comprese private e paritarie. E la vaccinazione rappresenta un requisito indispensabile per l'accesso. Dalla prima elementare in poi il giorno ultimo utile per la presentazione è il 31 ottobre. Entro 10 giorni rispetto alle due scadenze toccherà al dirigente scolastico segnalare alla Asl competente l'eventuale mancata consegna della documentazione da parte dei genitori. Sarà possibile ottenere l'iscrizione con un'autocertificazione ma entro il 10 marzo 2018 la famiglia dovrà presentare la documentazione comprovante l'avvenuta vaccinazione.
I genitori, che non vaccinano i propri figli rischiano multe da a 100 a 500 euro. Il ministero della Salute, consapevole della complessità del lavoro che aspetta scuole e Asl invita le Regioni a coinvolgere nella campagna vaccinale medici e pediatri di famiglia.
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