Massimiliano Scafi
da Roma
E adesso tocca a Silvio Berlusconi. Dopo il faccia a faccia di sabato con Marcello Pera, dopo la benedizione del Papa al manifesto sullOccidente del presidente del Senato, i sacri cancelli si aprono pure per il Cavaliere: il premier sarà accolto da Benedetto XVI il 30 o il 31 marzo, cioè in piena campagna elettorale, insieme ai delegati del Ppe riuniti in quei giorni a congresso a Roma. Altri italiani invitati, Pier Ferdinando Casini e Clemente Mastella. Certo, non sarà un colloquio privato e nemmeno un incontro tra pochi intimi: Berlusconi verrà infatti ricevuto nella Sala Clementina apostolica insieme ad altri duecento rappresentanti del partito popolare europeo, capitanati da Hans Poettering, capo del gruppo parlamentare a Strasburgo. Forse anche il neocancelliere tedesco Angela Merkel sarà della partita. Ma politicamente, il segnale che viene dal Vaticano è chiaro: il Ppe è la formazione che il pontefice ritiene più vicina.
E cè un altro dato significativo: ludienza avverrà a soli nove-dieci giorni dallapertura delle urne in Italia. È vero che il congresso si svolge proprio in quel periodo, però Ratzinger non avrebbe nessun obbligo di ricevere la folta delegazione dei popolari: se lo fa, è perché evidentemente vuole mandare un messaggio. Come ripete spesso in questi giorni il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale, «la Chiesa non sceglie tra questa o quella forza politica, ma invita a scegliere tra i diversi candidati coloro i quali per valori e amicizia sono in linea con la dottrina cattolica». Gli «amici» della Santa sede sono dunque nel Ppe. In Italia aderiscono, nel centrodestra, Forza Italia e Udc. Nel centrosinistra, dopo luscita della Margherita, cè rimasto solo il Campanile. È stato proprio Clemente Mastella a dare la notizia: «La data precisa non è stata ancora stabilita, ma il 30 o il 31 marzo saremo ricevuti in udienza dal pontefice». Tra laltro il leader dellUdeur è stato tra primi a incontrare Benedetto XVI, in occasione del suo 25° anniversario di matrimonio.
Ma il solo Mastella non basta a riequilibrare le proporzioni tra quanti, fra Cdl e Unione, verranno ammessi dal Papa per una photo-opportunity che verrà scattata alla vigilia di un importantissimo appuntamento elettorale. Protesta Roberto Villetti, Rosa nel pugno: «Non riesco a credere che il Papa, massima autorità spirituale e religiosa del mondo, si impelaghi così tanto nelle vicende italiane fino a promuovere una vera e propria consultazione preelettorale dei leader cattolici dei partiti, Berlusconi, Casini e Mastella. Ed è ancora più sorprendente che tutto ciò avvenga ad appena una settimana dallapertura delle urne. Se l'incontro verrà confermato, sarà dimostrato che è tuttora aperta in Italia la questione vaticana». E il verde Paolo Cento invita Mastella a non presentarsi in Vaticano: «Non si deve prestare alle strumentalizzazioni, quella visita rischia di diventare un indebito spot elettorale per Berlusconi e Casini. Proprio il rispetto che si deve alla Chiesa ma anche alla separazione netta soprattutto in campagna elettorale tra lo Stato e le autorità vaticane richiedono da parte di Mastella una presa di distanza. Mastella rischia di essere lutile tappetino per uniniziativa a tutto vantaggio del centrodestra». Antonio Di Pietro punta invece «sulla capacità di persuasione» di Ratzinger: «Riuscirà a mettere il premier di fronte alla realtà dei disastri combinati dal suo governo? O anche oltretevere si sono lasciati abbagliare dagli spot?».
Francesco Cossiga replica così: «Non è certo uno scandalo che il Papa conceda unudienza ai partecipanti al congresso del Ppe, che insieme ai democratici di Prodi e Rutelli, è un partito in cui militano cattolici e protestanti dispirazione cristiano-democratica.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.