Il premier fa la nazionale Montella sì, Ventura no

Palazzo Chigi preme per l'ex Fiorentina. Lippi infuriato Fronda interna per Tavecchio: vogliono Vialli al suo posto

Franco Ordine

Non è la prima volta che palazzo Chigi mette il becco nelle vicende della Nazionale. Ne sa qualcosa il prof. Guido Rossi che riuscì a resistere alle pressioni del premier dell'epoca (anno di grazia azzurra 2006) Romano Prodi e non licenziò Marcello Lippi che aveva un figlio coinvolto (a torto) in calciopoli, un capitano, Cannavaro, che difendeva Moggi e il portierone Buffon accusato di scommesse mai provate. «Se Berlusconi avesse fatto questa invasione di campo a quest'ora sarebbe arrivato l'esercito a difendere l'indipendenza di Coverciano» il commento amaro di un dirigente federale di antica militanza e di dichiarata simpatia politica opposta a quella del Cavaliere. Nonostante tutte le ripetute smentite del caso, il freno all'annuncio di Giampiero Ventura prossimo ct dell'Italia (con incarico fino a Russia 2018) è stato tirato dal sottosegretario Lotti, fiorentino come Renzi ed estimatore di Vincenzo Montella, uscito dalla Fiorentina in rotta con i Della Valle (altra affinità elettiva fra i tre). La realtà, avvilente, è la seguente: ciò che sembrava ormai scontato e deciso, è stato rimesso in parziale discussione. Perché il presidente Tavecchio, in questo caso re travicello, si è lasciato condizionare dal suggerimento arrivato da palazzo Chigi, condiviso (per motivi anagrafici) anche dal presidente del Coni Malagò ed ha rinviato la definizione della pratica azzurra alle prossime ore. Già fissato il vertice a tre per la firma del relativo contratto, è stato cancellato in tutta fretta.

Solo l'incarico di Marcello Lippi, dt di tutte le nazionali, è stato formalizzato ma proprio dall'ex campione del mondo è arrivata la prima nota dolente. Già perché il tecnico viareggino non è certo il tipo disposto a tollerare le pressioni politiche ed è stato lui a condurre, in modo riservato, la trattativa con Ventura e a indirizzare la scelta di Tavecchio sul tecnico liberato dal Toro che ieri ha ufficialmente presentato il successore Sinisa Mihajlovic. Lippi si è espresso a favore di un ct esperto e maturo per non passare, durante il prossimo biennio, da suggeritore di un selezionatore azzurro giovane o addirittura debuttante. Per lo stesso motivo ha consigliato il suo allievo prediletto Cannavaro ad accettare il ruolo di vice, così come si comportò con Ciro Ferrara a Berlino. All'esordio nella figura guida dell'area tecnica, Lippi non si aspettava uno stop del genere e ha già notificato il proprio malumore al presidente Tavecchio che sta vivendo ore molto complicate. Anche perché sul fronte interno, secondo una ricostruzione smentita dagli interessati, il suo principale collaboratore Michele Uva, con un passato al Coni di Malagò oltre che con il Parma di Tanzi, starebbe lavorando per favorire la prossima elezione di Gianluca Vialli alla presidenza federale. Soluzione questa che continua a piacere alla gente che piace e in particolare a quella parte del calcio nazionale che ha votato contro Tavecchio (Juve in prima linea più Roma) due anni fa. Lo stop a Ventura ct che nel frattempo sposerà la sua compagna Luciana il prossimo 1 giugno a Bari - ha di fatto procurato un rallentamento anche sul fronte interno della Samp. Qui il presidente Ferrero, che aveva dato per scontata la conferma di Montella alla guida del club, si è detto disponibile ad attendere la prossima mossa di Tavecchio, che vuol dire dare via libera qualora diventasse proprio Vincenzo il prescelto.

«Abbiamo 4-5 nomi da valutare» la frase simbolica dello stop deciso da Tavecchio. A palazzo Chigi fanno tutti gli gnorri ma ormai il caso è finito su giornali e siti e sarà difficile, per i protagonisti della storia, uscirne indenni.

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