Rischia sette anni di reclusione un genovese di Staglieno, G. D. di 37 anni, che consapevolmente, secondo laccusa, ha trasmesso il virus dellHiv alla convivente L. M . di 39 anni. Il pm Biagio Mazzeo, al termine dellistruttoria non ha avuto dubbi nel chiedere per G.D., difeso dallavvocato Riccardo Lamonaca il rinvio a giudizio per lesioni volontarie aggravate, in quanto sapeva dessere siero positivo (luomo è stato già condannato a quattro mesi per reati compiuti in relazione alla stessa vicenda).
Il tutto ha inizio quando la donna, sofferente di diabete, comincia ad avere il sospetto che laggravamento dei suoi mali possa derivare anche dal fatto daver contratto lAids. Con angoscia teme che possa essere rimasta contagiata, e che il compagno possa avere averle trasmesso la sua sieropositività, visto che è lunico uomo con cui ha rapporti sessuali. Pertanto, chiede di sottoporsi al test dellHiv. Il risultato è sconfortante: è sieropositiva (in passato lesame era stato negativo). La donna, tornata a casa in uno stato danimo facilmente comprensibile, invita il convivente, che ha sempre detto di non essere sieropositivo e davere solo qualche piccolo problema immunitario, a effettuare il test. D.G. apparentemente acconsente, ma ha già in mente un raggiro. Infatti, manda il padre a fare il test al posto suo.
A processo sieropositivo che inganna la moglie
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