Dal prossimo 1 luglio la «torta» diventa più grossa

La tariffa unica? Ancora pochi mesi, e potremo relegarla definitivamente nell’album dei ricordi. I pochi mesi in questione sono quelli che ci separano dal 1° luglio, data a partire dalla quale la liberalizzazione del mercato dell’energia, finora riservata solamente alle aziende e ai possessori di partita Iva, riguarderà anche la clientela residenziale. Qualcosa come 27 milioni di famiglie, pari a una quota annua di circa 70 terawattora sui 300 che costituiscono il consumo complessivo del sistema-Italia.
Una massa enorme di utenti che, non più vincolati nella propria scelta al regime di monopolio, sono pronti a passare alla nuova condizione di clienti. Con tutti i vantaggi che questo comporta in termini di condizioni commerciali migliori, più flessibilità e servizi costruiti ad hoc. Certo, rispetto per esempio alla grande industria, questi nuovi soggetti si affacceranno al mercato con un potere contrattuale infinitamente minore: quindi, c’è da prevedere, la competizione per «accaparrarseli», tra i diversi player del settore, non riguarderà tanto i prezzi. Quanto, piuttosto, la capacità di gestire un numero di clienti esponenzialmente maggiore rispetto al passato: cosa che richiederà, per esempio, strumenti informatici particolarmente potenti, flessibili e soprattutto scalabili, in grado cioè di crescere di pari passo con l’acquisizione di nuovi clienti. Altro elemento sul quale gli operatori andranno a misurare le proprie chances di penetrazione sul nuovo segmento sarà la formulazione di proposte commerciali quanto più possibile chiare, basate su vantaggi semplici e immediatamente riscontrabili in bolletta. Lo scenario che oggi si apre, insomma, è quello tipico del passaggio da un mercato prima monopolistico, poi business-to-business, riservato cioè solo ai clienti industriali, e infine consumer.

Una «torta» alla cui spartizione sono interessati un gran numero di operatori (alcuni in veste di semplici commercializzatori di energia, altri anche come produttori), a testimonianza di una liberalizzazione che ormai è nei fatti, e non solo sulla carta.

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