La protesta dei profughi: "Dateci soldi, non cibo e vestiti vecchi"

La rivolta alla Caritas di Crema: "I 35 euro al giorno dello Stato dateli direttamente a noi"

La protesta dei profughi: "Dateci soldi, non cibo e vestiti vecchi"

È scoppiata una rivolta, al centro Caritas di Crema. Una ventina di profughi ha dato vita a una protesta che si è conclusa solo con l'arrivo della polizia.

Ieri mattina per circa quaranta minuti alcuni dei rifugiati ospitati nella struttura della città lombarda hanno inscenato una protesta per chiedere che venissero loro distribuite pietanze diverse da quelle previste dal menu e vestiti nuovi al posto di quelli usati, spesso provenienti dalla raccolta degli abiti tra i cittadini. In particolare, i profughi avrebbero chiesto che venisse servito loro più pollo e più riso, rispetto a quanto dato loro normalmente.

Inoltre, racconta Il Giorno, hanno chiesto che i 35 euro stanziati dallo Stato giornalmente per ciascuno di loro venissero assegnati direttamente a loro, piuttosto che utilizzati secondo le direttive del centro di aiuto. I rifugiati preferirebbero insomma avere la possibilità di gestire autonomamente le somme destinate alla loro accoglienza: una richiesta che però, allo stato attuale delle cose, non può essere accolta.

Dopo circa tre quarti d'ora, grazie anche all'intervento degli agenti delle forze dell'ordine, la protesta è rientrata e gli immigrati sono potuti rientrare nelle aule dove stavano facendo lezione di italiano.

Non è la prima volta che simili episodi vengono segnalati nei centri d'accoglienza per profughi.

Non è raro che le esigenze degli ospiti albergati nelle strutture dello Stato o delle associazioni caritative sfocino in contestazioni anche violente. A gennaio, in una coop di Vittorio Veneto alcuni immigrati avevano dato vita a una protesta violenta perché non riuscivano a vedere una partita della Coppa d'Africa in televisione. Altre volte, per fortuna, le richieste vengono espresse in modo più pacato.

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