Puglia peggio dell’inferno per il professor Bentivoglio

Luigi (Fabrizio Bentivoglio), insegnante di filosofia a Milano, ritorna nel paese della Puglia dal quale proviene, per rivedere i suoi fratelli. La realtà locale è ormai lontana da lui per motivi culturali ed ambientali. In pochi giorni viene risucchiato in trame sordide, faide familiari che fanno riaffiorare il rancore dei tre fratelli a causa della sua fuga molti anni prima, sollecitata dal padre dispotico, ora scomparso. Su questo canovaccio Sergio Rubini costruisce un melodramma rusticano, sanguigno, umorale, talvolta al limite del sopportabile. Autore sottovalutato, registicamente dotato di un solido mestiere, sa costruire atmosfere di forte impatto emotivo e stavolta lo aiuta la musica ridondante, ma di qualità, di Pino Donaggio. Bentivoglio si conferma attore di grandi mezzi, ormai giunto ad una maturità espressiva che lo rendono uno dei nostri migliori in assoluto.

Una storia che avvince, emoziona, disturba in cui Rubini si ritaglia un ruolo minore, ma risolutivo, quello di un repellente, subdolo e crudele malavitoso, con il quale pone la candidatura a un premio quale miglior attore non protagonista.

LA TERRA (Italia, 2005) di Sergio Rubini, con Fabrizio Bentivoglio, Emilio Solfrizzi. 112 minuti

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