(...) rispetto al concetto di uomo forte. (citando Bisagno: Calvini «è più predisposto a fare squadra» mentre Malacalza «è più un uomo d'urto».
Trasecolo, pur avendo piena stima personale, per quel poco che lo conosco, per il giovane e brillante Calvini. La dura verità è che la Giunta, andando contro all'indicazione delle sezioni, ha votato per Calvini in modo da poter serenamente continuare a fare i fatti propri.
Con Malacalza sarebbe cambiato tutto, così non cambierà nulla. In perfetto stile genovese da ancient regime.
E non facciamoci confondere dai 38 anni di Calvini rispetto ai 71 di Malacalza. La differenza è tra un importatore di frutta ed un Mostro, un uomo che in qualunque altra città sarebbe stato eletto all'unanimità, con statua equestre all'ingresso della Sede.
Che vergogna e che tristezza! L'ennesima occasione persa dalla città, l'ennesima occasione in cui il potere dei soliti noti si perpetua, immarcescibile.
*piccolo imprenditore disgustato
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