Cronache

Quando paganesimo e cristianesimo vanno a braccetto

Quando paganesimo e cristianesimo vanno a braccetto

Sintesi di tradizioni pagane e cristiane, della celtica Samhain e della cristiana festa di Ognissanti, Halloween non avrebbe potuto non presentare una tradizione simbolica complessa sintesi, in fondo, di due tradizioni ed una variante: l'antico paganesimo veniva cristianizzato e, quando ciò non era possibile, le sue celebrazioni venivano convertite in sabba infernali dedicati al maligno. Halloween, quindi, presenta, nei suoi simboli, queste tre derivazioni. Vediamole.
Zucca. Sicuramente rievocatrice degli antichi falò della celtica Samhain, la zucca intagliata con la candela (ma ormai, spesso, la sola zucca intagliata), è in origine una rapa è viene chiamata Jack-o-lantern. Jack, nella leggenda, era un uomo malvagio che, avendo ingannato anche Satana, non venne accolto all'Inferno, ma condannato dal diavolo a girare nelle tenebre per l'eternità illuminato soltanto da un piccolo tizzone: Jack, allora, per far durare di più la fiamma, scavò un cavolo rapa e ce la mise dentro. Da qui l'uso delle rape illuminate: quando gli irlandesi arrivarono negli Usa, presero a usare le zucche, più facile da intagliare delle piccole rape americane.
Dolcetto o scherzetto. Nel mondo celtico, a Samhain ci si vestiva come dèi durante le celebrazioni (da qui il mascheramento di Halloween) e si andava di casa in casa a chiedere cibo da offrire alle divinità: da qui la tradizione del «dolcetto o scherzetto», anch'essa di origine medievale. Nel Medievo, infatti, veniva preparato il «soul cake», o «torta dell'anima», un dolce semplice fatto di pane con una decorazione di uva sultanina o ribes. Nella tradizione chiamata «souling», bambini andavano di porta in porta chiedendo un pezzo di torta e, per ogni fetta ottenuta, si impegnavano a recitare una preghiera per l'anima di un defunto che, così, si trovava spianata la strada per passare dal purgatorio al paradiso. Così come oggi si cantano filastrocche del tipo «Trick-or-treat. Trick-or-treat, give me something good to eat» (Dolcetto o scherzetto, dolcetto o scherzetto, dammi qualcosa di buono da mangiare), allora cantavano «A soul cake! A soul Cake! Have mercy on all Christian souls, for A soul Cake» (Una torta dell'anima! Una torta dell'anima! Abbi pietà di tutte le anime cristiane! Per una torta dell'anima!).
Colori. I colori di Halloween sono, indiscutibilmente, l'arancione e il nero. Il primo, colore autunnale per eccellenza, richiama la natura agricola di quando Halloween era la Samhain celtica. Il nero è invece il colore tradizionalmente legato a quel mondo dei morti con cui Halloween ci mette in comunicazione.
Pipistrello. Guardiano della notte e guida delle vite passate (nelle tradizioni sciamaniche il pipistrello porta fortuna), viene associato ad Halloween allorquando il Cristianesimo trasforma la festa di Samhain in un sabba infernale, in cui streghe e stregoni evocano il maligno.
Scheletro/Fantasma. Chiaramente legati al mondo dei morti, esprimono sia il tentativo di sdrammatrizzazione, a livello psicologico, della paura del trapasso e dell'aldilà sia, da un ben più alto livello esoterico ed iniziatico, il ciclo perpetuo della nascita-morte-rinascita nonché la possibilità di comunicazione coi vari piani dell'essere.
Gufo. Analogamente al pipistrello, il Cristianesimo ha trasformato il gufo in un servitore di streghe e stregoni (non a caso il termine latino per «gufo» era «strix» che significa anche «strega»). E pensare che, per i Greci, il gufo era un uccello sacro, vecchio e saggio, che accompagnava la dea Atena e come tale era stato associato, dai Romani, alla dea Minerva.
Gatto nero. Se in Egitto il gatto era venerato come manifestazione visibile dela Baset (la dea dalla testa di gatto), e se nel mondo germanico era associato a Freya, il Medioevo cristiano lo ha trasformato nella creatura sinistra per eccellenza, portatrice di sventura per chiunque abbia la malasorte di imbattersi in lui. Compagni e servitori delle streghe, i gatti hanno purtroppo accompagnato in gran numero le streghe sul rogo.
Ragno. Se per il mondo sciamanico il ragno è simbolo di creatività, il Medioevo lo ha associato al mondo delle streghe e del Maligno, ritenendolo capace di far male a uomini e animali con la sua sola vicinanza.
Manico di scopa. Per il Medioevo è il mezzo di trasporto per eccellenza delle streghe, accanto ad un unguento speciale, sparso sul corpo, fatto di erbe velenose, grasso ed altri ingredienti.
Calderone della strega. Altro non è che l'antico calderone della dea madre, simbolo di trasformazione, illuminazione e saggezza. Presente, oltre che nel mondo celtico, anche in quello indiano -pensiamo a Indra, lo troviamo anche nelle tradizioni germaniche di Odino e dello scozzese Bran.

Col tempo e colla sintesi delle varie tradizioni, il calderone si è trasformato nel Santo Graal e, da simbolo pagano, si è addirittura trasformato nel cristianissimo calice di Cristo.

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