Quattro anni di reclusione per lesioni: è la condanna che il tribunale di Chiavari ha inflitto a una trentanovenne accusata di aver somministrato uno psicofarmaco (En), in diverse occasioni, al figlio di 6 anni del convivente.
Allimputata, benché incensurata, il giudice Roberto Carta non ha concesso le attenuanti generiche come chiesto dal pm Gabriella Dotto proprio in virtù della gravità di quanto commesso.
Il rappresentante della pubblica accusa avrebbe anche voluto sei mesi in più di pena.
La donna, D.P., residente nellentroterra di Chiavari, è stata anche ritenuta colpevole del reato di calunnia per aver accusato la madre del bimbo di aver somministrato il farmaco a base di benzodiazepine che aveva fatto finire in ospedale il piccolo. Secondo i magistrati invece sarebbe stata la trentanovenne a somministrare al piccolo i tranquillanti per farlo stare tranquillo e farlo dormire. Lipotesi è che volesse avere maggiore tranquillità nei periodi in cui il bambino stava casa con il padre che lei frequentava.
Ma proprio la mamma del bambino si era accorta di qualche problema di salute del figlio che addirittura, prima aveva dimostrato un comportamento un po strano e alla fine era stato male tanto da finire al pronto soccorso.
Limputata, che ha sempre respinto gli addebiti e che ricorrerà in appello ritenendo indiziario il processo a suo carico, dovrà risarcire la madre del bimbo con una provvisionale di diecimila euro.
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