Poco ascetismo e molti peccati. Nel Medioevo, le donne sono descritte pressappoco così dai documenti. A raccontarlo è Pietro Cammarosano, che nella sua Storia dellItalia medievale (Laterza, pagg. 472, euro 20) si sofferma sulle pulsioni misogine prima dellanno Mille. E tra queste racconta le vicende di una donna che durante le celebrazioni di San Colombano morse «un pezzetto dellarca del santo», portandoselo a casa fra i denti. «Leccesso devozionale fu punito con la morte nottetempo; la cosa venne risaputa, e se ne trasse la persuasione che il santo non voleva che le donne si avvicinassero troppo alla sua arca».
Nessuna discriminazione, invece, tra i fornelli. Di Cucina medievale (Tommasi, pagg. 204, euro 18) si occupa Trude Ehlert: «le stoviglie da tavola erano praticamente inesistenti», niente cucchiai, niente coltelli, bando anche «alla forchetta individuale, considerata arnese del diavolo perché con i suoi tre rebbi tanto somigliava al demoniaco tridente».
La stessa emancipazione si riscontra nellabbigliamento dellEtà di mezzo. Come scrive Maria Giuseppina Muzzarrelli nella nuova edizione del suo Guardaroba medievale (il Mulino, pagg. 380, euro 14), nel Basso Medioevo il vestito diventa infatti terreno di scontro fra vecchi e giovani.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.