Ogni tanto la sinistra estrema o lislam organizzato si lamentano perché in Italia non cè una delle Intese previste dalla Costituzione con le confessioni religiose che riguardi i musulmani, mentre - oltre al Concordato con la Chiesa cattolica - hanno unIntesa i valdesi, i luterani e qualcun altro. LIntesa con lislam non cè per la buona ragione che i musulmani italiani non riescono a darsi una rappresentanza unitaria. Ma sembra che - grazie a certi magistrati - i musulmani abbiano già nella pratica tutti i diritti che deriverebbero da unIntesa senza essersi assunti i relativi doveri.
Soltanto lultima settimana le «toghe verdi», cioè i giudici che ritengono loro dovere proteggere gli imam contro la presunta minaccia dell«islamofobia», sono state al centro di controversie a Milano e a Bari. A Milano la materia del contendere era limam Zergout, che officiava a Varese prima di essere arrestato per fiancheggiamento del terrorismo. Il pubblico ministero ne aveva chiesto e ottenuto lassoluzione, ma non perché fosse innocente: al contrario, si era dichiarato «convinto di avere in mano elementi di prova della sua colpevolezza» ma aveva fatto rilevare un vizio di forma del processo. Il ministro Amato, per una volta coraggioso, dopo lassoluzione «tecnica» aveva espulso Zergout: ma la Corte europea dei Diritti delluomo, ben nota per il suo buonismo nei confronti dellultra-fondamentalismo islamico, aveva bloccato lespulsione. Il ministro dellInterno, per evitare di lasciare a spasso nelle nostre strade un estremista della cui colpevolezza per reati connessi al terrorismo la stessa procura di Milano dichiara di «avere in mano elementi di prova», aveva disposto che limam fosse condotto in un Cpt, uno di quei Centri di permanenza temporanea che per la sinistra radicale - e per certi giudici - sono lager, ma che con il governo Prodi stanno diventando più o meno delle pensioni dove la sorveglianza si fa sempre più blanda. Ma anche questo è stato considerato eccessivo da un giudice di pace di Milano, che ha annullato il provvedimento che obbligava limam a risiedere nel Cpt di Via Corelli. Non cè scampo: i giudici europei e quelli italiani vogliono che Zergout circoli liberamente in Italia. Forse hanno dimenticato che il leader degli attentatori di Madrid era stato a suo tempo fermato in Spagna, ma il fermo non era stato convalidato per ragioni procedurali.
A Bari è stato rinviato a giudizio Renzo Guolo, stimato sociologo delle religioni, che certamente non è un islamofobo arrabbiato. Il sociologo è incappato nelle ire di Adel Smith, noto protagonista di teatrini televisivi autonominatosi imam (o qualche cosa di simile, perché la confusione è grande) di un gruppo che si chiama Unione musulmani dItalia. Nonostante il nome magniloquente, si tratta di unassociazione di quattro gatti, considerata non rappresentativa da tutte le altre realtà del variopinto islam italiano.
Ma se uno dice a Smith, appunto, che non rappresenta nessuno, Smith si arrabbia molto, e ritiene che nella sua sacra persona sia stato offeso addirittura lislam in genere. A Bari Guolo si è così ritrovato accusato di «vilipendio della religione islamica».
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