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Quote latte, indagine Ue su aiuti di Stato in Italia

Oggetto dell'attenzione dell'Ue il decreto che ritardava il pagamento da parte dei produttori. La Lega: "Toccato solo un aspetto marginale"

Quote latte, indagine Ue su aiuti di Stato in Italia

Un mese di tempo per chiarire la situazione. In caso contrario la Commissione Ue avvierà una procedura di infrazione contro l'Italia per aver concesso una proroga alle rate delle multa a tutti i produttori in ritardo col pagamento delle cosiddette "quote latte".

Il richiamo dell'Europa riguarda soprattutto la proroga di sei mesi concessa il 31 dicembre 2010 con un decreto di fine anno. Nel 2003 all'Italia era stato concesso di aiutare i produttoridi latte "sostituendosi a questi nel pagamento degli importi da essi dovuti alla Comunità". La deroga riguardava il periodo tra il 1995 e il 1996 e quello tra il 2001 e il 2002 ed era stata concessa perché in quel momento compatibile con il mercato comune. 

Il decreto approvato a fine 2010 invece non rispetterebbe le condizioni, falsando la concorrenza. La Commissione aveva chiesto già l'anno scorso che fossero forniti chiarimenti sulla decisione del governo e aveva aperto un fascicolo lo scorso ottobre. Ora, in una lettera alle autorità italiane, ha comunicato "la propria decisione di avviare il procedimento" di infrazione, invitando "gli interessati a presentare osservazione in merito" entro un mese.

La lettera inviata dalla Commisione specifica che "il costo della proroga è imputato su una dotazione globale di 5 milioni di euro destinata a fini diversi", contestando prima di tutto l'esistenza dell'aiuto di Stato e poi che "nessuna delle informazioni trasmesse dalle autorità italiane permette di giustificare la cosa sulla base delle norme applicabili in materia di aiuti di stato nel settore agricolo". In secondo luogo la proroga comporta "una violazione" della decisione del Consiglio dei ministri ecofin, quando nel 2003 accettarono in via eccezionale che l'Italia si sostituisse ai produttori nel pagamento delle multe.

Francesco Enrico Speroni, capodelegazione della Lega Nord al Parlamento Europeo, ha commentato la notizia, sottilineando come l'intervento dell'Unione tocchi "solo un aspetto marginale" della questione. "Mi pare una cosa quasi normale - ha aggiunto -. Se la risposta dell’Italia sarà soddisfacente bene, se non sarà soddisfacente si passerà alla procedura di infrazione.

Siamo insomma solo a una prima fase".

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