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Rapina e sparatoria nel Senese Bandito ucciso dal gioielliere

Rapina e sparatoria nel Senese Bandito ucciso dal gioielliere

da Siena

È stato un tentativo di rapina drammatico e sanguinoso quello che ieri mattina ha sconvolto la tranquillità di San Rocco a Pilli, grossa frazione residenziale in comune di Sovicille, alle porte di Siena.
Tutto si è svolto in un attimo: verso le 10 uno o forse due rapinatori (non è ancora chiaro infatti se il secondo malvivente sia entrato subito o se attendesse il compare all’esterno come «palo»), armati di pistola e a volto scoperto, hanno fatto irruzione nella gioielleria di proprietà del cinquantanovenne Gino Sestini, ex operaio metalmeccanico e e portatore di quattro bypass, intimandogli di consegnare tutti i preziosi. Ma forse i malviventi non avevano messo in conto la notevole stazza della vittima, la sua antica pratica di arti marziali e soprattutto il fucile da caccia calibro 12, regolarmente denunciato, che il Sestini custodiva all’interno del negozio che gestiva da quindici anni.
Il gioielliere, dopo aver riempito di merce due borsoni, ha reagito. Ne è nata una colluttazione, al termine della quale dal fucile sono partiti due colpi: uno ha mancato il bersaglio, sfondando il bancone della bottega, mentre il secondo ha centrato a una gamba Gaetano Brancato, 62 anni, di origini napoletane, già conosciuto alle forze dell’ordine. Il proiettile ha reciso l’arteria femorale dell’uomo, e uccidendolo in pochi minuti. Il gioielliere lo ha poi riconosciuto come la stessa persona che nel pomeriggio di martedì, accompagnato da una ragazza, aveva «visitato» il suo negozio con la scusa dell’acquisto di un braccialetto. Si trattava evidentemente, invece, di un sopralluogo in previsione del colpo.
A questo punto il complice ha recuperato la pistola e si è dato alla fuga con le sacche della refurtiva. È sopraggiunta però in quel momento, forse richiamata dal trambusto, l’ex moglie del gioielliere, titolare del negozio di articoli fotografici che si trova proprio accanto alla gioielleria. Intuito quanto stava accadendo, la donna ha aggredito il rapinatore colpendolo a una gamba con un bastone di legno e con lo stesso ha infranto il lunotto posteriore della Ford Focus (ritrovata abbandonata più tardi in località Torrione, nei pressi di Colle Val d’Elsa, con dentro un revolver e il bottino) sulla quale il malfattore stava salendo per scappare. Proprio grazie all’analisi dell’auto, i militari sono risaliti al complice. L’uomo avrebbe intorno ai 30 anni sarebbe già conosciuto alle forze dell’ordine per ricettazione.
Dopo il tentativo di rapina il gioielliere ha chiesto l’intervento del 118 per essere portato al pronto soccorso dell’ospedale Le Scotte di Siena. «Ho agito d’istinto», ha raccontato Sestini, ancora sotto choc, al proprio avvocato. Il negoziante non aveva mai subito rapine. Nel pomeriggio, i magistrati hanno ascoltato la versione della ex moglie del gioielliere.

Poi hanno interrogato lui: «per il momento non è indagato», ha detto il legale del gioielliere, Francesco Pletto, prima di incontrare i pm.

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