Regione, laboratorio politico «Precursori del federalismo»

Quasi mille pagine, 150 studiosi nel board scientifico, un anno di lavoro, due mesi e mezzo per la sola stesura: sono i numeri del rapporto di fine legislatura della Regione Lombardia redatto dall’Irer, Istituito regionale di ricerca della Lombardia. Obiettivo del lavoro, presentato ieri al Pirellone, fornire una rappresentazione rigorosa e scientificamente fondata delle trasformazioni che hanno interessato questi 5 anni di legislatura (2006-2010) e i provvedimenti adottati. Non solo, il rapporto è disponibile già on line (www.irer.it) nella sua versione integrale per permettere ai 10 milioni di lombardi di farsi un’opinione su quanto è stato fatto. Dietro il possente volume ci sono mesi e mesi di lavoro «formale»: il tentativo è stato quello di rendere argomenti complessi e spesso trattati in «burocratese», il più semplici possibile. «Il rapporto che presentiamo - il commento del presidente Formigoni - è concepito come uno strumento per capire. E per capire la complessità. Una legislatura è un tempo sufficientemente lungo per agire e per assistere alle trasformazioni di medio periodo che interessano il sistema. E la Lombardia è un sistema che cambia, che si muove».
Il volume si articola in una parte centrale introduttiva dal titolo «Società, governo e sviluppo del sistema lombardo», che copre quattro aree - economia, istituzioni, società e territorio - cui si aggiungono quattro dossier tematici, una raccolta di 100 «Punti di vista» ovvero di pareri e commenti di personalità del mondo istituzionale, sociale ed economico e 30 trenta «focus» di approfondimento, pubblicati solo on line. Come anticipato ieri dal Giornale il rapporto descrive una Lombardia «locomotrice» economica del Paese con un Pil che rappresenta il 21% di quello nazionale e, per l’industria, il 26% del valore aggiunto italiano. Non solo, la rosa camuna è anche il simbolo della resistenza alla crisi: «Sono stati spesi solo il 25-30% del miliardo e mezzo a disposizione per gli ammortizzatori sociali - ha annunciato il governatore - per tutto il 2010 saremo in grado di essere a fianco di chiunque ne avesse bisogno». Dal rapporto emerge anche il primato a livello politico, come laboratorio di innovazione politica e istituzionale. «Nella dialettica con lo Stato la Lombardia - ha spiegato Formigoni - non si è mai limitata alla mera rivendicazione di spazi, ma ha sempre proposto e discusso una nuova concezione di statualità. La Lombardia inoltre ha sempre promosso e sostenuto il federalismo fiscale convincendo il Paese che il federalismo fiscale non è eversione, ma solidarietà responsabile».
Sotto il profilo sociale, dal rapporto Irer emerge che la Lombardia con i suoi 10 milioni di abitanti, registra un tasso di natalità più elevato della media italiana (1,48), una riduzione dei tassi di mortalità e l’allungamento della vita media. In 15 anni la speranza di vita dei lombardi è cresciuta di quattro anni per le donne, arrivando a 84 anni, e di quasi sei per gli uomini (78-79). Il welfare passa dai 750 milioni destinati agli anziani nelle residenze sanitarie assistenziali, che offrono 58mila posti. Sul fronte sanitario, all’ombra del Pirellone vengono erogati 150 milioni l’anno di prestazioni ambulatoriali- di cui il 10% a favore di cittadini provenienti da altre regioni - e si effettuano 2 milioni e mezzo di ricoveri.


La mobilità costituisce una delle sfide principali: il solo traffico passeggeri su automobile è cresciuto con un tasso di circa il 2% annuo, mentre sul sistema delle tangenziali di Milano l’incremento è stato del 2,9%. La rete ferroviaria - lunga 1.893km - sopporta un traffico giornaliero medio di 1.770 treni al giorno per oltre 559.000 passeggeri in media al dì.

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