Cronaca locale

Il rogo di Paderno paralizza anche Milano

Lo scoppio nell'’impianto chimico ha causato sette feriti, sei dei quali in gravi condizioni. Bloccata la circolazione in mezza provincia. La superstrada è stata usata per far atterrare gli elicotteri, code di chilometri fino a tarda sera

L'’inferno a Paderno Dugnano scoppia alle 14.50. Dopo l’'esplosione all'’Eureco srl, una fabbrica che raccoglie rifiuti speciali, davanti alla recinzione della ditta arrivano immediatamente i parenti degli operai: vogliono capire, sapere, ma è difficile spiegare. Ci sono i carabinieri, poliziotti, vigili, volontari della protezione civile, il sindaco e diversi assessori. Dagli ospedali di Milano giungono i nomi dei lavoratori ricoverati: sette i feriti, uno lieve e gli altri sei in gravissime condizioni. Per due le speranze sono appese a un filo, il corpo è quasi irriconoscibile. Una donna sulla cinquantina è davanti alla fabbrica, piange e si sfoga: «Mio marito era assunto da una cooperativa e prendeva uno stipendio stipendio alla fine del mese. Non sapeva certamente di rischiare la vita là dentro». Rabbia e dolore per una tragedia che in tanti davano per annunciata.

Conseguenze pesanti anche per il traffico. L'’Eureco è molto vicina alla Milano-Meda. Ieri subito dopo l'’esplosione, per tutelare la sicurezza e facilitare la circolazione delle ambulanze (il 118 ha raggiunto l’area con 2 elicotteri per velocizzare le operazioni di soccorso) la Polstrada ha deciso di chiudere lo svincolo di Paderno Dugnano e anche un tratto della Milano-Meda. Paralizzata la circolazione stradale in tutta la zona nord di Milano in un arco temporale molto critico, dalle 16 alle 18.

Per ore Comuni come Rho, Pero e Bollate sono rimasti praticamente irraggiungibili.

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