Non solo coronavirus: molti ospedali della Capitale sono assediati da senzatetto, sbandati o tossicodipendenti che non sapendo dove andare si rifugiano, soprattutto di notte, in queste strutture mettendo in pericolo sia la salute dei pazienti ricoverati, sia il personale sanitario, che in maniera molto più importante subisce aggressioni verbali e anche fisiche molto pericolose. L’ultimo grido di aiuto arriva dagli operatori sanitari dell’ospedale San Camillo, che hanno anche girato un video denuncia di una delle innumerevoli aggressioni che soprattutto il personale femminile è costretto a subire nello svolgimento del loro delicato lavoro.
“Questo video - racconta un’operatrice - testimonia le condizioni in cui, noi operatori sanitari, soprattutto di sesso femminile, siamo costretti a lavorare quotidianamente. Siamo nel padiglione Puddu dell’Ospedale San Camillo dove si trovano i reparti di Utic (Unità Terapia Intensiva Cardiologica), Subutic, (Sub Unità Terapia Intensiva Cardiologica), Emodinamica, Cardiologia e numerosi ambulatori Cardiologici, ed anche reparti di chirurgia Otorino e di chirurgia Polispecialistica". L'operatritce spiega chepiù o meno ogni giorno - e "più frequentemente nei giorni festivi e all’inizio dei turni notturni" - il padiglione "si popola di senzatetto e di tossicodipendenti di varia provenienza".
"Abbiamo in passato scritto più e più volte alla direzione sanitaria, alla sicurezza sul lavoro, alla direzione generale - spiega -, ci siamo rivolti alle sigle sindacali, denunciato alla pubblica sicurezza sia in modo personale che con denunce sottoscritte dalla grande maggioranza di cardiologi, ma nulla è stato fatto, ne mai nessuno ci ha risposto. C’è un servizio di guardie giurate che, su nostra chiamata, intervengono prontamente, ma possono solo invitare questi soggetti ad allontanarsi, atto questo totalmetne inutile visto che dopo poco rispuntano nelle sale d’attesa e nei corridoi dei reparti dove bivaccano sia di notte che di giorno, nei giorni festivi".
In particolare è di notte che i medici rischiano di più: per loro, infatti, "spesso è necessario spostarsi all’interno del padiglione (i reparti sono distribuiti su più piani ndr) e anche uscire per consulenze in giro per l’ospedale" e non possono farlo con sicurezza. "Oltre agli insulti quotidiani, queste persone, hanno atteggiamenti violenti e pericolosi" - dice ancora l'operatrice nella sua denuncia - "Citando alcuni tra gli episodi più eclatanti, regolarmente denunciati ai nostri vertici aziendali è stata sfondata una vetrata d’ingresso con un estintore, un senzatetto è stato trovato a dormire nella stanza di un cardiologo di guardia e un’infermiera è stata aggredita e portata al Pronto Soccorso".
Quelli citati nella denuncia sono solo i casi più gravi. "Ma ogni giorno, siamo anche aggredite verbalmente con frasi ingiuriose", conclude l'operatrice.
Una situazione diventata ormai insostenibile, che continua a persistere nel silenzio assordante di tutti, mettendo in serio pericolo gli operatori sanitari il cui unico compito sarebbe quello di assistere e curare i pazienti nel migliore dei modi e senza preoccuparsi della loro incolumità dovuta alla poca sicurezza sul posto di lavoro.
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