Saccà scrive al ministro: «Ispettori a Napoli»

In conseguenza dell’inchiesta giudiziaria che lo riguarda, Agostino Saccà, direttore di Raifiction, si è autosospeso dalla carica che ricopre nell’azienda televisiva del servizio pubblico. La decisione del dirigente, che in passato è stato anche direttore generale della Rai, è arrivata nel giorno in cui il pm della Procura di Napoli che si sta occupando dell’inchiesta che vede coinvolto anche Silvio Berlusconi, ha chiuso le indagini preparandosi a chiedere il rinvio a giudizio per Saccà e altri indagati con l’accusa di corruzione. Poco prima che le agenzie di stampa diffondessero la notizia dell’autosospensione di Saccà, il presidente della Rai, Claudio Petruccioli, dichiarava che «finché la vicenda giudiziaria che lo coinvolge non sarà conclusa, il dottor Saccà non è nel potere di svolgere il suo lavoro». «Il problema - aveva precisato il presidente - è chi lo certifica. La risposta è che lo certifica prima l’interessato, poi l’azienda».
Ma l’interessato, per citare Petruccioli, non si è limitato ad attestare l’impossibilità a ricoprire il suo incarico. Ha rivolto un’istanza al ministro della Giustizia affinché mandi ispettori a Napoli per accertare «gli autori della consegna dei brogliacci e dei nastri dai quali il giornalista D’Avanzo (di Repubblica, ndr) ha tratto il materiale per il proprio articolo».

Questo perché Saccà è arrivato alla conclusione che quello stesso giornalista «non si sia limitato a consultare i brogliacci delle intercettazioni ma che egli possa addirittura aver avuto a disposizione i nastri o altro supporto da cui ascoltare le captazioni» prima ancora che le trascrizioni venissero messe a disposizione dei difensori degli indagati.

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