LA SALUTE

LA SALUTE

Nella cassaforte dell’ex tesoriere Francesco Belsito sono conservate anche le fatture per le spese mediche sostenute dalla «Family», e pagate con i finanziamenti pubblici destinati alla Lega. Per le cure odontoiatriche di Umberto Bossi e per uno dei suoi figli, Sirio. Anche per il 17enne, infatti, via Bellerio apre la cassa. Novemila euro. E Belsito prende nota, con cura. Appunti che ora sono finiti nelle mani dei magistrati di tre Procure, che hanno stretto a tenaglia la Lega.
Lo stesso Belsito è consapevole del fatto che quelle spese non siano giustificabili. E se ne lamenta al telefono. L’8 febbraio scorso, parla con la dirigente Nadia Dagrada. Che gli consiglia cosa dire al Senatùr. «Capo, io ti rammento solo una cosa. Che, in questi anni, ho dovuto tirar fuori, su vostra richiesta, per tua moglie, per Riccardo, per Renzo, delle cifre che se qualcuno va a metterci mano fa... il mio... Tu gli devi spiegare, che tu vuoi proteggere lui e se altri vanno a vedere queste cose... eh, lui è nei guai». Nei guai, ora, è il partito.

Due giorni fa è stato lo stesso leader leghista, dal palco di Bergamo, a scusarsi davanti ai militanti del Carroccio. «I figli non devono stare nel partito, avrei fatto meglio a mandarli all’estero». Parlava soprattutto di Renzo, il «Trota». Ma anche il giovane Sirio, a questo punto, viene tirato in ballo.

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