Cronaca locale

San Siro, scoppia la rivolta sul Dibattito "clandestino"

Oggi presentazione della Relazione finale senza pubblico. Pd e Verdi protestano, Sala si irrita

San Siro, scoppia la rivolta sul Dibattito "clandestino"

Finisce com'era iniziato, tra le polemiche. Il Dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio era partito il 28 settembre in Sala Alessi con una seduta quasi «carbonara», pubblicizzata pochissimo, e oggi alle 12 il coordinatore Andrea Pillon presenta nella Sala Brigida a Palazzo Marino la relazione finale, che consegnerà subito dopo alla giunta Sala che dovrà decidere se dare il via libera al nuovo stadio di Milan e Inter e con quali modifiche. Una conferenza stampa aperta solo ai giornalisti, il pubblico potrà seguire la diretta in streaming attraverso la pagina Facebook del Dibattito. La presidente del Consiglio Elena Buscemi ieri ha chiamato Pillon: «Non posso che condividere e farmi portavoce di diversi cittadini e consiglieri sorpresi dalla scelta di presentare la relazione finale con una conferenza stampa in una sala da 49 posti. È un errore. La restituzione alla Città richiederebbe uno spazio pubblico: l'aula consiliare o addirittura nella sala di rappresentanza del Comune, Sala Alessi, più adatte per capienza e da un punto di vista simbolico ad ospitare un passaggio così significativo. Ho chiesto che fosse presentato almeno in aula».

Sulle barricate i consiglieri Pd Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo, Angelica Vasile e Daniele Nahum che sottolineano come «il Dibattito sia stato caratterizzato da una quasi totale clandestinità: nessuna affissione pubblica e neppure durante le partite di Milan e Inter è stato ricordato con annunci o sul maxischermo». Il «dibattito pubblico senza pubblico è proprio un segno di debolezza e di perdita del lume della ragione» avverte Carlo Monguzzi (Europa Verde), ricordando che tra un anno Sala dovrà chiedere i voti all'aula. Alessandro De Chirico (Fi) sorride: «La maggioranza scopre oggi che il Consiglio è considerato meno di zero. Ma ha taciuto quando Sala non ha taciuto in campagna sul tema stadio».

E Sala non ha gradito le polemiche dei suoi. «Il dibattito è un obbligo in carico al Comune e abbiamo fatto quello che dovevamo fare, mi pare ci sia stata una partecipazione significativa. Proprio perchè siamo il committente credo sia giusto che prima di tutto venga restituita la relazione a noi. C'è una conferenza stampa, aperta on line al pubblico, poi Pillon andrà in commissione. Vedo una gran voglia di polemica, certo se qualcuno si mettesse anche nei nostri panni e capisse la fatica di gestire tutti questi processi.

Lo stadio non è l'unico problema di Milano».

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