La Santanchè corre con il Pdl, fatto l’accordo

ENTUSIASMO La Russa: «Finalmente tutti insieme in una grande famiglia antitetica alla sinistra»

Roma Tutto pronto, tutto fatto, assicurano da entrambe le parti: la destra (nelle sue varie componenti) si ricongiunge e torna a casa. Per l’esattezza con il Pdl.
Niente «macchia di leopardo», annuncia Francesco Storace: l’apparentamento con il centrodestra, alle prossime Regionali, sarà una operazione politica nazionale: «Non faremo come l’Udc». Il capo della Destra ha trattato la faccenda col premier in persona, incontrato a Palazzo Chigi venerdì insieme al presidente del suo movimento, Teodoro Buontempo, anche se la notizia è diventata ufficiale solo ieri. «Il nostro movimento - commenta Storace a cose fatte - sarà in tutta Italia parte attiva e determinante della battaglia di alternativa per sconfiggere sul territorio la sinistra».
E ieri, nel corso di un incontro tra Daniela Santanchè e il coordinatore del Pdl Denis Verdini, è stato siglato l’accordo con il Movimento per l’Italia, il partito nato dalla scissione con la Destra dopo la corsa alle Politiche 2008. La Destra infatti corse da sola, senza collegamenti con il Pdl, e non raggiunse il quorum del 4 per cento, fermandosi al 2,4. Il dissidio tra Storace e l’ex candidata premier Santanchè portò rapidamente alla rottura. Da allora i due si sono accapigliati spesso e volentieri, ma adesso le loro sorti sembrano sul punto di ricongiungersi, sotto le ali del Pdl. E dopo l’incontro con Verdini la Santanchè si dice «molto soddisfatta» per l’accordo perché «dimostra come il Popolo della libertà cresce e allarga i suoi consensi».
Ad essere probabilmente meno soddisfatti sono alcuni ex di Alleanza nazionale, che alle elezioni Politiche del 2008 furono duramente contrari all’apparentamento con i transfughi, usciti in polemica con la svolta moderata di Gianfranco Fini e con la confluenza nel partito unico del centrodestra. Ed è di pochi giorni fa un duro corsivo del webmagazine di FareFuturo, la fondazione del presidente della Camera, contro la Santanchè, dopo le dichiarazioni della ex parlamentare su Maometto «pedofilo»: «Cara Santanchè, faccia spettacolo e lasci stare la politica», ha scritto la rivista online.
Ma che il disgelo con il centrodestra fosse già iniziato lo si era capito dal segnale lanciato dal ministro Ignazio La Russa, che qualche giorno fa è andato a portare un saluto alla conferenza programmatica della Destra: «Qui non ci sono solo io - ha annunciato dal podio in quella occasione - c’è il Pdl: ne ho parlato con Gianfranco Fini e con Silvio Berlusconi, senza il loro assenso non sarei qui». La Russa invitava «mettere la parola fine ai pregiudizi, ricominciando a guardare avanti per navigare nel modo migliore, sicuri che alla fine l’obiettivo vincente è quello di far parte tutti insieme di una grande famiglia antitetica alla sinistra».
Storace celebrò l’evento parlando di «inizio di una nuova stagione politica». Il doppio apparentamento con la Destra e con il Movimento per l’Italia della Santanchè è in funzione delle prossime amministrative. E in una Regione in bilico come il Lazio, ad esempio, i movimenti di Storace e della Santanchè contano ancora su un importante insediamento elettorale, che può diventare prezioso per il centrodestra.


Ma il lavoro sulle alleanze, seguito dallo stesso Berlusconi, e il primo allargamento ai due movimenti di destra, potrebbero tornare utili anche in funzione di elezioni anticipate, come fanno notare fonti dello stesso Pdl.

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